ODE AL
FAGGIO
Un vecchio faggio sito su in collina
diceva spesso con lo sguardo muto
odi e giullari senza una balzella.
ODE AL PUNTELLO
Nell'albeggiare ombroso
sovente odi il puntello
che sfiacca e spinge l'unto
nello stanco ruscello.
ODE ALL'INNO
L'inno
rovente di un vecchio basilisco
rintrona dove l'ago é piú maturo
mentre i banchi soleggiano strozzati.
ODE AL FARDELLO
Chi non riesce a stanare
un mesto ed umile fardello
a volte lo stordisce
un mesto farfugliare.
ODE AL LOCANDIERE
Il locandiere pulsava sullo scoglio
una vecchia tormenta abbandonata
e il viso sbandierava alla fanghiglia.
ODE AL RAMPONE
Il rampone
é spesso storpiato
nel vacuo principiare
dato il nefasto ignaro.
ODE ALLA CATTEDRALE
La cattedrale accartocciata
spillava mastice e scandagli
con delizia deturpata dallo scopo
con mesti e turgidi pendagli
senza un prima e neanche un dopo.
ODE ALL'ARABESCO
Quando imbocchi
un drastico arabesco
ti accorgi che il massiccio
ha il fiume
scardinato e mansueto
nel dolce tintinnare
del cestello.
ODE AL PETTIROSSO
Il fioco deturpato pettirosso
snebbiava il dardo rammendato
senza rancore o pialla
sovente scribacchiata.
ODE AL TASSELLO
Chi non ha mai cercato
dentro l'otre intorpidito
un umile tassello smantellato
non puó traslare
con umile passione.
ODE AL VERMIGLIO
Ho visto un misero vermiglio
che pungeva a stento nella paglia
sul metro del contado abbarbicato.
Eppure il padre parla al figlio
mentre si accinge alla battaglia
senza mostrare alcun dolo al prato.
ODE AL SOPRUSO
Il sopruso
fa imbarcare
le preziose stoppe
intonacate
nel circondario
fulvo e mastro.
ODE ALLA COMPARTECIPAZIONE
La compartecipazione
denota pulviscolo veloce
ma non argina l'idioma
di una truce azione
o danno con la voce
a cosa o casa di persona.
ODE ALLA SVENTURA
Amo la sconfinata sventura
sempre spavalda e spettinata
con il suo ampio roccioso
rivaleggiare e fruire invano.
ODE AL MONASTERO
Avevo visto uno stanco monastero
nel meriggio rancido e opulento
schiantato sulla pertica smontata.
ODE AL DETTAGLIANTE
A ridosso di uno scialbo rubinetto
temporeggiava il mite dettagliante
volteggiando nel suo prezioso incarto.
ODE AL VERDE
Amo il fruire
lento e solenne
del verde accento
caldo e intorpidito
nel limite del rovo
incatenato.
ODE ALL'URTO
Chi non ha mai sbocciato
nel rivo mansueto
non puó sanare l'urto.
ODE ALL'INTRANSIGENTE
L'intransigente
usa sbreccare
le tracce del poggiolo
monacale
mentre si bea
nel suo bieco torpore.
ODE ALLA METAFORA
Una vecchia metafora
batteva il cruccio senza rovi
curando di non essere tardiva.
ODE AL TRAVAGLIO
Non so bene dove sia finito
il travaglio
nefasto ed impudente
con folti turpiloqui
e nude spranghe.
ODE AL RISO
Mi piace il riso
di un bel bambino.
Mi piace il riso
di una donna.
Mi piace il riso
di un nonnino.
Mi piace il riso
comunque sia
anche sul piatto
di casa mia.
ODE AL FUMETTO
Questa é un' ode
fatta di getto:
un'ode al fumetto.
A volte é largo
a volte stretto.
A volte é strano
un po' scorretto
con il disegno
un po' imperfetto;
ma se lo leggo
stando sul letto
mi fa dormire
come un ghiretto.
Ma non so mai
dove lo metto;
forse é finito
in gabinetto.
ODE ALL'ODE
Odo l'ode,
odo l'odore,
odo le mode,
odo la lode
delle uova sode.
Ma quando odo
in questo modo
un'ode all'ode
dico che l'ode
forse é una frode...
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AFORISMA PEROGATTIANO
Non ho nessuna certezza
tranne la certezza
di non avere certezze.
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