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martedì, 25 marzo 2008
SONNI E SOGNI







ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (156)

Sonni e sogni




Postato da: Perogatt a marzo 25, 2008 13:40 | link | commenti (11)
sonni e sogni

martedì, 18 marzo 2008
BUONA PEROPASQUA



ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (155)

Buona PeroPasqua




Buona PeroPasqua



    Come passa il tempo! Mi sembra ieri sera quando avevo messo qui la puntata con i miei auguri di Buona Pasqua 2007... ed eccoci già qua con la Pasqua del 2008! Beh, facciamo finta di niente... e mi auguro che gradiate questi miei anomali "auguri mostruosi". Avevo detto diverse volte che a me piace molto disegnare i mostri, ma io ritengo che i "veri mostri" non siano quelli che spesso io mi diverto a disegnare, ma quelli "veri" che si trovano, purtroppo, proprio in mezzo a noi. Dei mostri mascherati da esseri umani che fanno molta più paura dei miei mostri "bonaccioni". Quindi accettate questo mio augurio di serene e "mostruose" feste, ma vissute con serenità, con allegria e spensieratezza. I mostri veri sicuramente verranno spazzati via ben presto, o almeno ce lo auguriamo tutti!


    Buona Pasqua





    Auguri di Buona Pasqua a tutti gli amici!

    Perogatt





        NOTA: In questo Blog, il "PeroBlog", i commenti sono molto graditi e si invitato gli "amici" visitatori a partecipare. Chiunque è libero di esprimere la propria opinione, purchè si comporti con educazione e metta una firma (so bene che ciascuno può inventare un proprio nickname a piacere e in questo caso non sarebbe individuabile, ma si invita a non "nascondersi dietro l'anonimato" per poter dire tranquillamente delle cattiverie: qui siamo tutti amici, appassionati dei fumetti, del disegno animato e di tutto quanto fa spettacolo. Quindi ci si aspetta di mantenere un tono adeguato. Purtroppo devo avvertire che chi non rispettasse queste semplici regole, rischierà di trovare cancellato il proprio commento. Mi auguro che tutti si adeguino a questo clima di amicizia e tra amici ci si comporta bene. Chi non fosse d'accordo con queste regole, con dispiacere, devo consigliare di andare da un'altra parte. Qui si scherza, si è allegri, si possono dire delle battute, a patto che non siano volgari. Ancora due cose: qui non si parla di politica o di religione. Ognuno ovviamente è libero di pensarla come preferisce, ma l'argomento principale ed unico è quello di leggere degli aneddoti (di fatti realmente accaduti) riguardanti appunto il magico e fantastico mondo del disegno! Buon divertimento in serenità! Grazie.



      (155 - Segue)

Postato da: Perogatt a marzo 18, 2008 10:38 | link | commenti (8)

mercoledì, 12 marzo 2008
FACCIA DA SCHIAFFI



ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (154)

Faccia da schiaffi








    Colonia marinaQuando Lino Landolfi (il famoso disegnatore, del quale ho parlato più volte su questo PeroBlog, creatore anche del noto personaggio Procopio di Landolfi"Procopio" ) era piccolo, era andato, come molti altri bambini romani, in una colonia al mare, Landolfi mi aveva raccontato che una volta, le direttrici della Colonia avevano preannunciato l'arrivo di Mussolini in visita proprio alla colonia dove lui si trovava. Mussolini a quei tempi era il Dittatore che aveva sottomesso l'Italia per ben 20 anni! Ma i bambini questo non lo sapevano, erano a conoscenza solo del fatto che si trattava di un personaggio famoso e basta. Mussolini amava spesso farsi fotografare mentre era accanto ai bambini: quella era una buona pubblicità per lui, come del resto lo è a tutt'oggi per i vari dittatori che ci sono ancora - purtroppo - in giro per il mondo. Al giorno fissato, infatti, MussoliniMussolini, attorniato da diversi "gerarchi", arrivò sulla spiaggia nei pressi di Roma, dove i bambini della Colonia si trovavano. Lino Landolfi gli era subito corso incontro a braccia aperte, più veloce dei suoi amici, gridandogli: "A' Dusce!" ("Duce", in perfetto romanesco) e Mussolini, per liberarsene, gli aveva subito dato una grossa sberla buttandolo a terra.

    Lino Landolfi mi aveva raccontato questo aneddoto dicendomi che, dopo quella volta, lui aveva odiato Mussolini. Ma, ammise, che in effetti... quando lui era piccolo aveva proprio una... faccia da schiaffi del classico bambino con le lentiggini e... quindi era stato "quasi logico" che Mussolini lo avesse scansato dandogli quello schiaffo. Beh, commentò sempre Lino LandolfiLandolfi, sembra un po' strano che un politico, un dittatore come Mussolini, non abbia saputo trattenersi dal dare quella sberla ad un bambino; di solito i dittatori amano farsi vedere sorridenti, con i bambini in braccio... Ma Landolfi mi diceva sempre che lui sapeva benissimo che, da piccolo, lui aveva una faccia che non attirava simpatia... Comunque, mi disse Landolfi, se dopo, quel fatto, il
    Mussolini - in eta' avanzata"Dusce" si fosse limitato a dare solo delle sberle, sicuramente sarebbe stato molto meglio per tutto il mondo ed anche per lui... visto che Milano - Mussolini a  Piazzale LoretoMussolini ha fatto una fine piuttosto particolare ed anche dopo morto, quando lo hanno appeso a testa in già ad un lampione a Milano, in Piazzale Loreto, non era certo un bello spettacolo; ma aveva esagerato: aveva causato la morte di milioni di persone. Sarebbe stato molto meglio per lui (e per tutti noi) se si fosse limitato a quella sola "sberla": forse non avrebbe fatto quella fine e tutto il mondo non ne avrebbe avuto le conseguenze che tutti conosciamo. Quando me lo raccontò, a Landolfi faceva ancora male quello schiaffo che aveva ricevuto da piccolo dal "Dusce"...



    Perogatt




        NOTA: In questo Blog, il "PeroBlog", i commenti sono molto graditi e si invitato gli "amici" visitatori a partecipare. Chiunque è libero di esprimere la propria opinione, purchè si comporti con educazione e metta una firma (so bene che ciascuno può inventare un proprio nickname a piacere e in questo caso non sarebbe individuabile, ma si invita a non "nascondersi dietro l'anonimato" per poter dire tranquillamente delle cattiverie: qui siamo tutti amici, appassionati dei fumetti, del disegno animato e di tutto quanto fa spettacolo. Quindi ci si aspetta di mantenere un tono adeguato. Purtroppo devo avvertire che chi non rispettasse queste semplici regole, rischierà di trovare cancellato il proprio commento. Mi auguro che tutti si adeguino a questo clima di amicizia e tra amici ci si comporta bene. Chi non fosse d'accordo con queste regole, con dispiacere, devo consigliare di andare da un'altra parte. Qui si scherza, si è allegri, si possono dire delle battute, a patto che non siano volgari. Ancora due cose: qui non si parla di politica o di religione. Ognuno ovviamente è libero di pensarla come preferisce, ma l'argomento principale ed unico è quello di leggere degli aneddoti (di fatti realmente accaduti) riguardanti appunto il magico e fantastico mondo del disegno! Buon divertimento in serenità! Grazie.



      (154 - Segue)

Postato da: Perogatt a marzo 12, 2008 00:07 | link | commenti (16)
faccia da schiaffi

lunedì, 03 marzo 2008
OSVALDO CAVANDOLI - UN AMICO CHE NON SI DIMENTICA

ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (153)

Osvaldo Cavandoli - un amico che non si dimentica!





    Cavandoli - CAVA - e la sua Linea




  1. Il 3 marzo è l'anniversario della scomparsa di un nostro grande amico e collega: Osvaldo Cavandoli ed ho pensato di rivolgermi, una volta tanto, ad un altro mio amico e collega, Piero Tonin (che molti amici conosceranno perchè ne ho parlato altre volte su questo PeroBlog e poi anche perchè è anche conosciutissimo negli Stati Uniti!) di scrivermi lui, per questa volta, dei suoi ricordi proprio su Cavandoli. Piero, che prima di partire per gli Stati Uniti, aveva lavorato per diverso tempo con il grande "CAVA", ha accettato ben volentieri ed ecco qua sotto il suo intervento. Noi ci sentiamo alla fine di questa puntata.



    Osvaldo Cavandoli: due o tre cose che so di lui. Ricordi sparsi di un grande amico. Si dice che fumettisti e animatori altro non siano che attori frustrati che, in mancanza di mezzi adeguati, danno sfogo alla loro repressa voglia di protagonismo attraverso il disegno. Nulla fu mai più falso nel caso di Osvaldo Cavandoli in arte “Cava”, geniale creatore de La Linea, che nella vita di tutti i giorni era una vera e propria rock star, un entusiasta della vita che la vita l’ha vissuta alla grande. Tutto, o quasi, si sa del suo amore per il disegno, ma chi ha avuto il privilegio di frequentarlo nel suo regno, lo storico Studiocine Cavandoli di via Prina (a Milano), ha avuto il piacere di scoprire le altre grandi passioni che muovevano l’Osvaldo. Al centro dello studio il Cavandoli ufficiale, il Creatore de La Linea seduto dietro alla scrivania con foulard da playboy d’ordinanza, sigaretta sottile perennemente accesa e occhietti furbi di chi la sa molto più lunga di te. Tutt’attorno, indizi del Cavandoli artigiano, in grado di trasformare con le proprie mani una scrivania in un perfetto tavolo per animazione, in modo da poter disegnare e rispondere al telefono senza doversi alzare. E poi i mascherini con la silhouette de La Linea, rigorosamente fatti in casa, per tracciarne sul foglio l’inconfondibile profilo con un unico tratto e velocizzare così il lungo e tedioso lavoro di animazione. In una bacheca i pupazzi dei caroselli anni ’50, tutti realizzati a mano dall’Osvaldo, dall’anima in metallo con giunture in piombo fino ai più minuti dettagli del viso e dei vestiti: pinocchi e geppetti, cowboys a cavallo e vecchietti da saloon, negri politicamente scorretti, improbabili gangster alla Fred Buscaglione, indiani e diligenze. Immediatamente dietro alla scrivania, la piccola sala da ripresa con le pareti nere dove hanno preso vita i cortometraggi de La Linea che avrebbero fatto il giro del mondo. Una mastodontica moviola grigia per il montaggio e soprattutto il banco da ripresa per fotografare i disegni su pellicola, costruita dall’ingegner Cavandoli adattando una vecchia macchina da ripresa 35mm degli anni ’30. Ma le sorprese vere e proprie iniziavano visitando il vecchio teatro di posa dove sono stati realizzati gran parte dei film a pupazzi animati prodotti da Cavandoli negli anni ’50. Nella gran confusione di oggetti di ogni genere spiccavano una 600 grigia perfettamente conservata e, su una delle altissime pareti, un gran cielo azzurro dipinto, ormai quasi del tutto sbiadito, che faceva da sfondo alle avventure dei pupazzi animati, molti dei quali stazionavano nel magazzino in attesa di essere restaurati, ovviamente dallo stesso Cavandoli. In alto, su irraggiungibili scaffali, migliaia e migliaia di disegni realizzati per i caroselli e i corti de La Linea, forse in attesa di una catalogazione. Per far fronte alle giornate di scarsa ispirazione, il Cava aveva predisposto, in un angolo del magazzino, un’attrezzatissima cucina nella quale era in grado di realizzare marmellate, liquori, salse, sughi, confetture, sottaceti, sciroppi, olii aromatici, canditi, che elargiva con generosità ai frequenti visitatori dello studio. I vasetti erano adornati con eleganti etichette in stile liberty recanti la scritta “Premiata Conserveria del Cava”, e mese ed anno di produzione. Tra le conserve più prelibate si ricordano la formidabile salsa di seppie e totani per condire gli spaghetti, e il leggendario “Cippomo”, straordinario incontro di cipolla e pomodori verdi. Il tour dello Studiocine, le cui stanze erano contrassegnate da disegni de La Linea ad indicarne l’utilizzo (compresa una Linea nell’atto di servirsi del WC...), non poteva dirsi completo senza aver visitato il locale il cui accesso era consentito solo a pochissimi eletti. Chi vi scrive ha potuto accedervi, dopo infinite insistenze, solamente al compimento del venticinquesimo anno d’età. Tale locale, una mansardina completa di divano letto, bagno, frigorifero, televisore, era denominato “lo scannatoio”. Nonostante le estenuanti richieste dello scrivente, nulla si è mai saputo sull’effettivo utilizzo del suddetto spazio. Appendice: il Cava burlone. Da umorista a tempo pieno l’Osvaldo era artefice di una vasta gamma di scherzi, burle e lazzi spesso feroci. Amava guidare nel traffico di Milano con un enorme naso finto dall’aspetto assolutamente realistico, per godere, con espressione impassibile, delle reazioni degli altri automobilisti. Fra le sue vittime preferite figuravano i colleghi insegnanti di un noto istituto di design milanese, in particolare tale Angelo C., alquanto sensibile al fascino maschile. Al cambio dell’ora con il suddetto il Cavandoli prendeva posto in aula strisciando platealmente lungo le pareti, spiegando con aria allarmata e con un forte accento milanese: “Ragassi, quando c’è in giro l’A. C. è meglio strisciare lungo i muri.” Amava, prontamente ricambiato, fare terribili scherzi telefonici ai danni di un altro maestro dell’animazione italiana, tale Bruno B., spesso spacciandosi per qualche importante autorità. Tutto ciò portò un giorno all’inevitabile disastro. Durante l’era Ciampi, il Cavandoli ricevette un’autentica telefonata dal Quirinale che annunciava il conferimento di un’importante onorificenza. Un centralinista del Palazzo annunciò al nostro che sarebbe stato messo in comunicazione con la Signora Franca per i convenevoli di rito. Alle prime sillabe di costei alla cornetta il Cavandoli esplose in un “ma va******** B. B.!!!”. Non si è mai saputo come il Cava sia riuscito a rimediare allo spiacevole incidente. digitale...

    Piero Tonin



    Devo ringraziare pubblicamente l'amico Piero Tonin per averci raccontato alcuni aneddoti sul grande Cavandoli. Sicuramente ne avrebbe da raccontare molti altri e non è detto che non riesca a convincerlo a farlo per una prossima volta. Inoltre spero anche che Piero ci racconti qualche aneddoto capitato a lui durante il periodo in cui ha vissuto e lavorato negli Stati Uniti (molti li ha raccontati a me, ma preferirei che fosse proprio lui a raccontarli qui...). Proprio oggi, il 3 marzo, si celebra l'anniversario di un anno dalla scomparsa dell'amico Cavandoli ed abbiamo pensato di farlo in una maniera che al grande CAVA sicuramente sarebbe piaciuta, con il sorriso! Da parte mia vorrei aggiungere che per la nostra famiglia non era solo un disegnatore, era anche un grande amico e ricordiamo volentieri quando, alcune volte, lo avevamo invitato a casa nostra, nel periodo in cui noi abitavamo a Milano, e Cavandoli era stato, come sempre l'animatore della festa: la sua allegria e le sue barzellette (che sapeva raccontare molto bene), erano fonte di grandi e sonore risate. Grazie Cava, grazie di averci divertito con la tua presenza, con la tua allegria! Però... ci manchi tanto!






    Cavandoli - CAVA - e la sua Linea






    Perogatt




      NOTA: In questo Blog, il "PeroBlog", i commenti sono molto graditi e si invitato gli "amici" visitatori a partecipare. Chiunque è libero di esprimere la propria opinione, purchè si comporti con educazione e metta una firma (so bene che ciascuno può inventare un proprio nickname a piacere e in questo caso non sarebbe individuabile, ma si invita a non "nascondersi dietro l'anonimato" per poter dire tranquillamente delle cattiverie: qui siamo tutti amici, appassionati dei fumetti, del disegno animato e di tutto quanto fa spettacolo. Quindi ci si aspetta di mantenere un tono adeguato. Purtroppo devo avvertire che chi non rispettasse queste semplici regole, rischierà di trovare cancellato il proprio commento. Mi auguro che tutti si adeguino a questo clima di amicizia e tra amici ci si comporta bene. Chi non fosse d'accordo con queste regole, con dispiacere, devo consigliare di andare da un'altra parte. Qui si scherza, si è allegri, si possono dire delle battute, a patto che non siano volgari. Ancora due cose: qui non si parla di politica o di religione. Ognuno ovviamente è libero di pensarla come preferisce, ma l'argomento principale ed unico è quello di leggere degli aneddoti (di fatti realmente accaduti) riguardanti appunto il magico e fantastico mondo del disegno! Buon divertimento in serenità! Grazie.





    (153 - Segue)

Postato da: Perogatt a marzo 03, 2008 00:13 | link | commenti (9)
osvaldo cavandoli