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ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (148)
Una "cartolina" dal passato...
Qualche giorno fa mi è capitata sottomano una vecchia cartolina: si tratta di una cartolina che il Vittorioso aveva stampato per spedirla ai lettori che scrivevano in redazione chiedendo gli "autografi"
dei collaboratori di quel tempo. Si parla degli anni '50/60 ed aveva
chiesto ai collaboratori di mettere la loro firma in un cartoncino che
poi avrebbero stampato. Infatti moltissimi disegnatori, sceneggiatori e
redattori misero la loro firma. So che sono in molti che anche oggi
conservano gelosamente queste cartoline, diventate ormai un "oggetto d'antiquariato"...
Quando ho mostrato questa cartolina ad alcuni giovani disegnatori che
spesso vengono a trovarmi in studio, molti mi chiedevano chi fossero i
nomi scritti in quella cartolina: alcuni riuscivano a decifrarli e
riconoscerli, ma molti altri erano per loro dei perfetti sconosciuti.
Ebbene, ho pensato di mettere qui quella cartolina, ma prima voglio
indicare i nomi che si leggono, o almeno... quelli che io mi ricordo...
(dall'alto a sinistra, riga per riga, quindi scendendo - alcuni in
maniera un po' disordinata...): Vittò (era il responsabile della "Pagina dell'allegria" dove venivano pubblicati testi e disegni dei lettori), Domenico Volpi
(il mitico Redattore Capo del "Vittorioso" all'epoca d'oro - qui si
firma "Menico" dato che ormai tutti noi lo chiamavamo così...), Franco Caprioli (il famosissimo disegnatore, "quello dei puntini"), Renata De Barba (una grande sceneggiatrice che ha collaborato molto anche con il Giornalino), Belloni (mi spiace, ma non me lo ricordo bene...), poi due firme: al momento non ricordo di chi siano..., Perogatt (beh... lo conoscete, no?... In questa firma ha accanto il suo classico "gatto"), Sergio De Simone (il grafico - illustratore del Vittorioso; lui era conosciuto soprattutto per le sue testate dei "cineromanzi", le storie a fumetti; si firmava semplicemente con un SD), Ruggero Giovannini (uno dei più bravi disegnatori di genere veristico), Bellavitis (un particolare disegnatore veristico che aveva uno stile inconfondibile), Jacovitti (ne abbiamo parlato molto in questo PeroBlog,
no? Qui si firma come "Jacovitti Benito": a volte si faceva chiamare
Benito, altre Franco; io lo avevo sempre chiamato Franco, anche perchè
il "Benito" mi ricordava troppo i tempi della dittatura e della
guerra...), Chiletto (uno dei più anziani e bravi disegnatori del Vittorioso), Danilo Forina (uno dei più bravi e prolifici sceneggiatori), RadioVitt (un nome fittizio di chi curava una rubrica chiamata appunto "Radio Vitt" - mi sembra che a quell'epoca fosse Piero Salvatico), MicroVitt (stessa cosa di RadioVitt), Lino Landolfi
(anche di lui ho parlato moltissimo in questo PeroBlog - Un bravissimo
disegnatore umoristico del quale penso che parlerò ancora in una delle
prossime puntate), Cap. Walter Ala (un noto personaggio di fumetti il quale era protagonista di un famoso settimanale chiamato "Capitan Walter"), Boscarato
(? non riesco a leggere bene questo nome, ma ritengo possa essere
appunto Boscarato, un bravissimo disegnatore veneziano che collaborò
molto anche con il Giornalino dove ha realizzato le storie di "Larry Juma"), Piero Salvatico (redattore e scrittore), Sebastiano Craveri (unico ed indimenticabile disegnatore, creatore della sua "Zoolandia": aveva iniziato a collaborare al Vittorioso fin dal numero uno!), Corrado Caesar (anche lui era uno della "vecchia guardia",
uno dei più bravi in assoluto nel disegnare con la massima perfezione e
fedeltà tutto quanto riguardava aerei, armi e simili), Gino Ferrari (un bravissimo disegnatore dallo stile particolare), Grim (era lo peseudonimo di Grimaudo,
uno sceneggiatore - aveva anche sceneggiato alcuni miei racconti - ed
un... tuttofare del Vittorioso - era stato anche... arbitro di serie A),
Orlando Grassetti (disegnatore classico di una bravura
sconvolgente - una curiosità: la prima sigla di apertura e chiusura dei
programmi della Rai Tv era sua), Papà Natale (dietro questo nomignolo si nascondeva un noto - per allora - giornalista sportivo, mi sembra si tratti di Natale Bertocco), Renato Polese (un disegnatore dalla mano incredibilmente veloce ed efficace. Ha lavorato moltissimo anche per l'Editrice Sergio Bonelli), Zeccara Nevio (il disegnatore specializzato in grandi storie di fantascienza), Antonio Sciotti (un
disegnatore veristico che a quell'epoca era appena arrivato, ma subito
dopo ha disegnato anche molte storie per i settimanali del Vittorioso,
tipo "Capitan Walter" e "Jolly"). Mi
spiace che alcuni nomi non sono proprio riuscito a ricordarmi chi erano;
probabilmente avrebbe potuto anche trattarsi di alcuni redattori. Beh,
se per caso qualcuno (con molta più memoria di me...) sapesse
individuarne alcuni, spero che lo comunichi qui, in modo da poter
aggiornare l'elenco. Ah, dimenticavo di dire che non tutti i
collaboratori del Vittorioso di allora appaiono in questa cartolina,
dato che non tutti frequentavano la redazione dato che abitavano
lontano, quindi purtroppo le loro firme non appaiono....
ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (147)
Ancora Jacovitti!
L'altro giorno ho parlato per telefono - molto piacevolmente - con Silvia Jacovitti, la figlia del mitico Jacovitti (che purtroppo ci ha lasciati nel 1997), ed io l' avevo conosciuta fin da piccolissima e sapevo quanto suo papa', il mitico Jac,
l'aveva aspettata! Dato che la nostra prima figlia, Luisa, era una
bambina, lui mi diceva spesso che gli sarebbe piaciuto di avere anche
lui una bambina e si era sfogato a fare dei bellissimi regali a mia
figlia, specialmente in occasione del primo compleanno della mia
bambina, pensando al piacere che sarebbe stato per lui se si fosse
trattato di sua figlia. Un giorno era euforico e mi comunicò che
finalmente stava per arrivare il suo primo figlio! Lui non sapeva come
dirmelo... Gli avrebbe fatto piacere se si fosse trattato di una
bambina, ma anche se fosse stato un maschio lui sarebbe stato contento.
Ma io sapevo bene che sarebbe stato il massimo se si fosse trattato di
una femmina. A quell'epoca non si poteva sapere in anticipo il sesso dei
propri figli. Quindi, fino all'ultimo si sceglievano nomi di maschi o
di femmine e si preparavano vestitini da maschi e da femmine... Insomma,
ogni volta era una vera sorpresa! Ma quando seppe che era nata una
femmina la sua contentezza era arrivata alle stelle e non riusciva più a
contenersi dalla gioia!
Dicevo
che ho parlato con Silvia e per me è stato un vero piacere! Le ho detto
che, quando lei era nata, io ero sto uno dei primi amici a tenerla in
braccio! Abbiamo parlato di tante cose e lei mi aveva detto che alcune
cose che io ho raccontato su suo padre nei miei blog, (i PeroBlog)
suo papà gliele aveva già raccontate, come per esempio quell'episodio
di quando abitavamo nello stesso cortiletto e lui aveva le finestre
proprio di fronte alle nostre. Quando io decisi di cambiare casa perchè
ne cercavamo una un po' più grande dato che stava per nascerci il
secondo figlio, lui mi disse che ora poteva anche dirmelo... A
quell'epoca io lavoravo al Vittorioso (con gli uffici
in Via della Conciliazione, poco lontano dal Vaticano) e tutti i giorni
facevo avanti ed indietro dato che noi abitavamo in uno dei famosi sette
colli di Roma, presso la zona chiamata "Madonna del Riposo"
(molto conosciuta a Roma). Jac mi disse che per tanto tempo, quando lui
sapeva che io dovevo arrivare, mi seguiva da dietro la sua finestra
puntandomi contro una delle sue pistole (aveva una nutrita collezione di
armi...) e la pistola era carica... Jac mi disse che ogni volta pensava
"Peroni non sa che rischio sta correndo... Basterebbe che mi sfuggisse il dito dal grilletto e..."
E si mise a ridere a crepapelle. Ma io non mi divertii come lui: da
quel giorno fino a quando abbiamo cambiato casa, io passavo rasente al
muro dalla parte dove abitava Jacovitti e poi, di corsa, andavo dentro
al mio portone, con il sudore freddo... e mi dicevo "anche stavolta mi è andata bene..." In questo PeroBlog ho messo vari aneddoti riguardanti il grande del fumetto umoristico italiano: Jacovitti,
come quello del quale ho accennato brevemente qui sopra (da notare che
si firmava sempre con una "lisca di pesce": nomignolo che gli avevano
affibbiato gli amici dato che da giovane era magrissimo...). Chi vuole
può divertirsi ad andare a cercare sull'archivio le varie puntate dove ci si trovano dei fatti curiosi e a volte un po' strani che riguardano proprio il mitico Jacovitti.
Ogni tanto mi capita di pensare a lui e mi tornano (spesso in maniera
disordinata nel tempo) dei ricordi su di lui. Ho pensato di raccoglierli
un po' assieme e metterli in una puntata, questa. Ad esempio, quando un
anno io e mia moglie eravamo andati a Roma per partecipare all'Expocartoon dove, con il nostro amico Sergio Salemi, stavamo realizzando una grossa operazione: la creazione di una grande (e lunghissima) striscia a fumetti (la striscia più lunga del mondo!) basata su "Giulietta e Romeo";
io avevo preparato un canovaccio ed il compito di illustrare la storie
era affidata ai vari disegnatori (di tutti i generi, di tutte le città) e
ciascuno era libero di interpretare la scena a lui affidata con la
tecnica che meglio credeva e secondo il proprio stile, a colori o in
bianco/nero, insomma: la massima libertà. Ogni disegnatore si
preoccupava anche di metterci i dialoghi, basandosi su quelli che aveva
messo chi li aveva preceduti e chi li seguiva doveve basarsi su questi
nuovi dialoghi per andare avanti... Spesso io cercavo di dare una
piccola mano, fornendo qualche consiglio, ma facevo sempre in modo che
ciascuno si sentisse libero al massimo. Insomma, facevo una specie di "regia" di una specie di "recita a soggetto"
come si usava un tempo in teatro. Io e Salemi vedevamo che ne stava
venendo fuori un'opera veramente notevole. Il tutto poi veniva
regolarmente fotografato (ogni vignetta ed ogni autore mentre era
all'opera!) e gli autori venivano invitati a firmare una liberatoria
per poter, un giorno, essere liberi di poter eventualmente utilizzare i
loro disegni da mettere in libri o DVD o altro. Ovviamente ciascuno
avrebbe ricevuto in cambio la sua porzione di guadagno in base al numero
di vignette fatte (a questo punto è necessario dire che questa famosa
Striscia è ancora incompleta: mancano solo poche vignette per arrivare
alla fine, ma Sergio Salemi ha avuto dei gravi problemi di salute ed
abbiamo fermato "provvisoriamente" la cosa). Dato che ci trovavamo a
Roma, Salemi mi disse che sarebbe stato bello se avessimo potuto
convincere Jacovitti a partecipare anche lui a questa
iniziativa. Io, che conoscevo bene Jacovitti, sapevo che difficilmente
avrebbe accettato perchè lui sostanzialmente era un timido e non gli
piaceva stare in mezzo alla gente e poi, farsi vedere a disegnare, per
lui sarebbe stata una cosa quasi impossibile. Comunque telefonai a
Jacovitti cercando almeno di fare una prova, sperando in un... piccolo
miracolo. Jacovitti mi rispose che era piuttosto affannato e, dopo aver
sentito di cosa si trattava, mi disse che avrebbe partecipato molto
volentieri, ma non se la sentiva perchè faceva molto caldo e lui non si
sentiva tanto bene. Io provai ad insistere. Gli dissi anche che, magari
avremmo potuto andare noi da lui, ma disse di no. Era veramente
spiacente, ma non se la sentiva proprio. Mi suggerì però una cosa: mi
chiese se per caso conoscevo Luca Salvagno, il ragazzo che spesso gli dava una mano con i disegni di Cocco Bill.
Gli dissi che, guarda caso, era proprio lì, vicino a noi. Allora mi
spiegò che cosa dovevo dire a Luca e cioè di fare tre vignette
consecutive e mi descrisse chiaramente una per una il disegno: nella
prima Cocco Bill che correva allegro, a braccia aperte da sinistra verso destra; nella seconda Ohsusanna
(la sua innamorata) che correva da destra verso sinistra, sempre
allegra, con le braccia alzate; nella terza i due si sbatacchiavano
assieme con un turbinio di cuoricini ed il rumore di grosso bacio: bAcio!! (più un rumore di botta: SCIAF!)
Riferii a Luca Salvagno quanto mi aveva detto Jac ed il giovane si mise
subito a disegnare e poco dopo erano pronte le tre vignette, realizzate
a colori, proprio con lo stesso stile di Jacovitti e, con il suo
permesso, ci mise la firma "Jac" (e non "Lu'" come attualmente usa per le tavole di Cocco Bill che Luca realizza - anche con i testi - per il Giornalino,
il tutto con il permesso di Silvia Jacovitti. Devo dire che quelle
tavole sono belle, anche se, occorre dirlo, Jacovitti era inimitabile e
moltissimi disegni "somigliano" a quelli di Jacovitti, ma,
ovviamente, purtroppo non sono quelli di Jacovitti... Jacovitti ha avuto
diversi imitatori in giro per l'Italia ed alcuni si sono avvvicinati
molto, ma e' impossibile fare dei disegni con lo stesso spirito anche
perche' Jacovitti era veramente "unico"! Tornato a casa, dopo Expocartoon,
telefonai a Jacovitti. Noi due, dopo che io da anni ero partito da Roma
per ritornare a Milano, ci sentivamo quasi tutte le settimane per
telefono e ci confidavamo i nostri "segreti", le nostre amarezze, la
nostra allegria e talvolta anche un pizzico di "follia": eravamo
perfettamente in sintonia e, quando io avevo realizzato la rivista "Slurp!" (vedere nell'Archivio le puntate apposite su questo PeroBlog)
lui mi telefono' e mi disse che mi invidiava perche' vedeva che li' io
mi ci divertivo molto, mentre lui ormai da tempo non si divertiva piu'.
Faceva i disegni solo per "mestiere" ed era molto avvilito... Era passato diverso tempo che non collaborava piu' al Giornalino e mi disse che gli sarebbe piaciuto poter ritornare a fare il suo Cocco Bill. Io gli promisi che avrei provato ad "indagare"... Jacovitti era stato un assiduo collaboratore del Giornalino, ma quando usci' il libro (bellissimo!) "Kamasultra" (con testi di Marcello Marchesi) e poi le divertentissime pagine per "Playmen", il Direttore del Giornalino (Tommaso Mastrandrea - che noi, amichevolmente, chiamavamo Tom)
chiuse immediatamente la sua collaborazione perche' aveva ricevuto
molte proteste da parte di genitori che non volevano che l'autore di
quei disegni "porno" collaborasse ancora sul Giornalino. In
effetti in pochi avevano capito che lui non aveva fatto fumetti porno,
ma fumetti umoristico-erotici con un assoluto buon gusto. Erano
semplicemente disegni molto divertenti, anche se, diciamolo, non erano
adatti ai bambini... Comunque ormai era passato molto tempo ed era forse
il momento di far tornare Jacovitti al Giornalino. Io ne parlai, come
promesso, con il Direttore, il quale, dopo un attimo di silenzio, mi
disse che effettivamente la "punizione" che aveva dato a
Jacovitti era durata anche troppo ed era ora di farlo ritornare. Io ne
ero felice ed il giorno stesso telefonai a Jacovitti (tra di noi, lui mi aveva detto di chiamarlo "Franco", anche se altri lo chiamavano "Benito")
per comunicargli la notizia. Franco non stava piu' nella pelle, era
felicissimo. Ma ad un tratto ci fu un lungo silenzio ed io gli chiesi il
perche'; lui mi rispose che si stava chiedendo: ma ormai era passato
molto tempo senza che i suoi disegni fossero pubblicati su qualche
giornale e temeva che ormai i lettori si sarebbero dimenticati di lui.
Io feci molta fatica per convincerlo che il suo nome era molto attuale e
che la gente non aspettava altro che rivedere i suoi disegni! Cosi',
con molta fatica, riuscii a convincerlo. Lui mi disse che pero' lui ci
vedeva poco e che si sarebbe fatto aiutare da quel giovane che avevo
conosciuto a Roma (Luca Salvagno). Qualche giorno dopo
io mi trovavo nell'ufficio del Direttore del Giornalino perche' dovevamo
parlare della programmazione dei prossimi numeri (ogni tanto ci
incontravamo per studiare ogni volta qualcosa di nuovo). Ad esempio, da
uno di questi nostri incontri, nacque l'idea di creare uno strano
personaggio: Nostradamus Junior; ed io gli feci una
controproposta: visto che loro stavano studiando cosa fare per mettere
un calendario sul Giornalino io gli proposi di fare il "Calendario di Nostradamus Junior".
La proposta ebbe subito l'approvazione di Tom che, anzi mi propose di
creare anche una rubrica gestita proprio dal mio nuovo personaggio Nostradamus Junior.
Così, per molti anni questo strano personaggio, che parlava in rima,
spopolava sulle pagine del Giornalino e piaceva molto ai lettori di
tutte le eta'. Ovviamente, ogni anno, nell'ultimo numero, c'era un
inserto speciale con il "Calendario di Nostradamus Junior"
(un calendario che curavo interamente io ed ogni volta con idee diverse
ed un po'... pazzoidi che piacevano moltissimo ai lettori! (Purtroppo,
con l'arrivo di un nuovo Direttore al Giornalino, sparirono vari miei
personaggi: l'Ispettore Perogatt, Tippy e Nostradamus Junior:
non piacevo al nuovo Direttore...). Bene, dicevo che un giorno, mentre
stavamo appunto parlando, con Tommaso Mastrandrea, di queste cose,
squillo' il telefono ed Tom sollevo' la cornetta un po' scocciato
perche' questo interrompeva i nostri discorsi. Ma, sollevata la
cornetta, vidi subito che Tom si illumino' subito in viso e parlava con
un tono entusiastico. Poi ad un certo punto lo sentii dire al telefono
che li' era presente una persona che voleva salutarlo... e mi porse la
cornetta del telefono. Io non avevo la minima idea di chi fosse. Ma
scoprii subito che era Jacovitti! Era particolarmente allegro perche' il
Direttore gli aveva appena detto che avrebbe potuto ricominciare con il
suo Cocco Bill! Al pomeriggio Jac mi telefono' a casa
per ringraziarmi: era un po' commosso. Io gli dissi che non avevo fatto
assolutamente niente, avevo solo cercato di rimettere le cose a posto,
no? Ma Franco non la finiva piu' di ringraziarmi, ed io gli dissi che,
se proprio voleva ringraziarmi, poteva se mai regalarmi una vignetta di
una sua tavola originale... E lui mi rispose, ridendo, che me ne aveva
gia' concesse tante... Infatti, quando andavo a trovarlo nel suo studio,
io sbirciavo sempre nel suo cestino e scoprivo spesso delle tavole
rotte e gettate via, a volte anche dei pezzi di "panoramiche" (i famosi
paginoni strapieni zeppi di battute): roba che gettava via perche',
piuttosto che correggere, faceva prima a rifarle del tutto. Cosi' io
avevo preso, con il suo permesso, dei pezzetti di cartoncino con
disegnate alcune vignette, alcuni pezzi anche minuscoli. Insomma, cose
che non significavano tanto, ma per me erano dei veri "tesori". Qualcuno
a questo punto dira': "ma allora, se hai tutta quella roba, perche' non
ce la fai vedere?" Beh, il fatto e' che io sono sempre stato molto
generoso con i miei amici, specialmente quelli che sono veramente
appassionati di fumetti ed avevo regalato tutto a loro! Proprio cosiì,
per me non avevo tenuto quasi niente, tranne una prova piccolissima di
una copertina che era completamente a pezzi ed io avevo cercato di
aggiustare con il nastro adesivo...
Ma ora torniamo a quanto dicevo all'inizio, e cioe' della telefonata a Silvia Jacovitti:
e le avevo anche chiesto il permesso di poter mettere su una puntata
dei miei Blog (i PeroBlog) dove avrei raccontato altri aneddoti di suo
papà e con l'aggiunta di un paio di animazioni che l'amico Lele
(che sicuramente gli amici che seguono i miei Blog avranno notato per
molti suoi commenti) mi aveva inviato (dopo varie prove e correzioni):
Lele le ha realizzate con Flash, ma lui ha usato un sistema
particolare per cui sembra proprio che sia stato proprio Jacovitti a
fare quelle animazioni perche' ha usato proprio i disegni di qualche
fumetto, quindi tutta l'animazione era realizzata con lo stile
completamente Jacovittiano! A me sono piaciute molto e sono piaciute
anche a Silvia, che mi ha dato subito il permesso, quindi qui sotto si
possono ammirare. Lele non e' un professionista, ma un ingegnere
insegnante che disegna nel tempo libero e la sua passione sono proprio i
fumetti, soprattutto quelli di Jacovitti ed anche i miei vecchi disegni
(in una puntata precedente avevo messo un paio di animazioni che aveva
fatto con il mio personaggio "Gervasio": veramente belle, realizzate con
i tempi proprio giusti!) e poi ogni tanto me ne manda anche altre che
deve ancora terminare. Insomma, lui ci si diverte moltissimo ed io pure.
E pensare che molti anni prima io ero stato il disegnatore incaricato
dalla Pagot Film a realizzare la serie di Caroselli per i gelati Algida con il personaggio Cocco Bill.
Per realizzarlo bene, pero', io avevo chiesto a Jacovitti alcuni suoi
disegni originali studiati appositamente. Poco tempo dopo arrivarono
cinque o sei disegni, ma niente altro. Io gli telefonai chiedendogli
come mai non ne aveva fatto altri e lui mi rispose: ma a te non servono:
Cocco Bill ormai lo conosci meglio tu che io! E si mise a ridere. Beh,
mi misi subito al lavoro ed il risultato fu eccellente: sia Jacovitti
che i fratelli Pagot, ma soprattutto i proprietari della ditta Algida
erano soddisfattissimi del risultato: avevo perfettamente rispettato lo
stile di Jacovitti! Io spiegai loro che, eravamo tanto amici e lo avevo
visto disegnare tante di quelle volte che ormai mi riusciva facile
imitarlo. Ah, io avevo anche scritto i testi: anche quelli erano molto
piaciuti perchè Jac li aveva trovati uguali ai suoi! Inoltre... ci avevo
messo i rumori scritti, quelli che scriveva di solito Jacovitti.
Successivamente, con i cortometraggi (fatti da De Mas)
anche lì avevano messo i rumori scritti, ma non tutti erano esatti...
Beh, io ero consapevole che effettivamente quelle animazioni di Lele
erano molto "somiglianti", ma... se le avesse fatte proprio Jacovitti
sarebbe stata tutta un'altra cosa!... Ma Jacovitti mi aveva confidato
piu' volte che a lui sarebbe piaciuto molto riuscire a fare dei disegni
animati, ma non aveva la "pazienza" di fare tuti quei
disegni... (e pensare che per tutta la vita lui ha realizzato una
montagna di fumetti, tutti pieni zeppi di disegni e moltissimi di quelli
sembravano dei disegni animati. Lui mi disse che "erano solo dei miseri tentativi di finte animazioni..."
Era inutile convincerlo del contrario. Nonostante quello che sembrava
alla gente, Jacovitti non era completamente consapevole della sua enorme
bravura e, purtroppo, molti Editori ed Agenti, avendo scoperto questo
suo lato, a volte se ne approfittavano...
Beh, adesso gustatevi queste animazioni che, ne sono certo, Jacovitti
avrebbe gradito molto vedere realizzate in questo modo! Se qualcuno
volesse mettersi in contatto con Lele, per favore mi
scriva che penserò io a fargli avere la corrispondenza: non metto il suo
indirizzo e-mail perchè... altrimenti poi avrebbe la sua casella di
posta completamente intasata, come succede spesso a me: con gli
indirizzi su Internet, ci sono una valanga di "vampiri" che vanno in
cerca di scritte che contengono la "@" e poi mandano una miriade di
e-mail pubblicitarie di dubbio gusto... Ma io sono certo che questo "Lele" presto ne farà molta di strada: ha l'animazione nel sangue! E questa è una cosa che non capita a tutti, ve lo assicuro.
ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (146)
Che maroni!
Siano proprio due "minchionauti,
lo ammetto, io e mio figlio Paolo. In un momento di... sconforto e,
dato che dietro consiglio medico io devo camminare di più, tutti i
giorni per riuscire a fare in modo che le mie gambe (in seguito ad una
operazione che all'inizio avrebbe dovuto essere semplicissima, ma poi
sono subentrate alcune complicazioni) si muovessero ed oltre tutto, oggi
era una bella giornata di sole. Quindi avevamo deciso di fare una "escursione"
nei paraggi della nostra casa. Ci siamo... avventurati in una zona che
non visitavamo da alcuni mesi ed abbiamo scoperto una cosa che ci è
subito sembrata alquanto strana: a poca distanza si vedeva una marea di gru
meccaniche. L'ultima volta che eravamo stati in quel posto, non molto
distante da casa nostra che, come ho detto altre volte, ha, per fortuna,
la caratteristica di essere immersa nel verde, tanto è vero che ce ne
eravamo andati via da Milano proprio alla ricerca di una zona con tanto
verde e non solo esclusivamente cemento, come purtroppo ogni giorno che
passa aumenta a Milano (vedasi ad esempio i tre bruttissimi e pazzoidi
grattacieli che stanno per sorgere al posto della vecchia famosa Fiera di Milano).
Ma ad un tratto mio figlio (che è molto più alto di me...) ha visto per
primo una cosa che lo ha sconvolto e me l'ha segnalata; avvicinandoci
ancora di più, andando un pochino più in alto, abbiamo notato che, dove
prima c'era un bosco, ora c'erano queste numerose, numerosissime gru:
segno che stavano costruendo delle case, molte case! Infatti,
avvicinandoci ancora, abbiamo scoperto che si trattava di una quantità
notevole di ville, villette, case. Ecco il motivo di tutte quelle gru!
Ma non riuscivamo a vederle tutte: altre stavano spuntando un po' più in
basso. Tra l'altro abbiamo notato che gli operai che stavano lavorando,
per la maggior parte sopra i tetti, erano tutti senza il regolamentere ed obbligatorio casco di protezione!
Ma non riuscivamo ad avvicinarci più di tanto perchè ad un certo punto
c'era una recinzione. Quindi, mestamente, abbiamo fatto dietro front
decidendo di tornare verso casa, ma ci siamo accorti che, con quella
scena vista, ci eravamo fatto proprio due maroni così!... Vedere per credere. Serve a qualcosa commentare quanto abbiamo visto? Se cliccate qui, vedrete che proprio non serviva, purtroppo. Che ne pensate?...
Perogatt