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Anche i Simpson hanno il loro "Harry Porker"!
ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (129)
Che bello! Dopo l'albo della serie "Zannablù" "Harry Porker" - uscito in Italia a febbraio 2004, anche i Simpson hanno pensato di fare una satira ad Harry Potter! E nella versione originale del film (che uscirà in Italia a settembre) lo hanno chiamato "Harry Plopper", mentre nella versione italiana si chiamerà "Harry Porker"! Sì, avete capito bene, proprio come l'albo italiano realizzato ed edito dai Dentiblù! Evidentemente l'idea di chiamarlo Harry Porker, a quelli della Fox
italiana è piaciuta tanto che l'hanno subito adottata. Magari
dimenticandosi che in Italia esisteva già, dal 2004, un albo con lo
stesso nome?... Comunque la cosa fa molto onore ai Dentiblù: essere
copiati dalla Fox non è una cosa da tutti! Comunque abbiamo già visto su
"You-Tube" delle anticipazioni delle scene tratte dal film dei Simpson che trattano del personaggio "Harry Plopper" e devo dire che sono molto divertenti! Vedremo se saranno altrettanto divertenti con quel personaggio chiamato in Italia "Harry Porker", proprio come l'albo dei Dentiblù! Che onore!, no?...
Perogatt
ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (128)
Zio Boris ragazzi
Nel 1972 io e Castelli decidemmo di proporre Zio Boris a "Cucciolo",
ma in una versione un po' diversa, con un testo ed un disegno un po'
piu' adatti a "Cucciolo". Il direttore di Cucciolo accettò la proposta,
ma ci fece fare una storia di prova. E... li' ci fermammo. Un po'
perche' io e Castelli non eravano rimasti soddisfatti del risultato
grafico: il colore di questa storia avevano voluto farlo loro ed i
colori erano tutti completamente sbagliati. Ad esempio, Zio Boris doveva
avere il camice bianco e loro lo hanno fatto blu! Ma non basta: il
gusto del colore era di pessima qualita', ma il direttore diceva che
"era fatto bene"... Inoltre in quegli anni molti giornali (compresi Cucciolo e Tiramolla)
stampavano con le pagine a colori alterni: due a colori e due in
bianco-nero. Il risultato non era certo dei migliori... Ma c'era anche
il direttore che ci aveva chiesto storie piu' leggere, piu' adatte ai
ragazzi. E noi abbiamo deciso di lasciar stare: meglio niente che farne
un personaggio sdolcinato. Gia' avevamo faticato a fare quella versione e
cambiarla ancora avrebbe distrutto del tutto il personaggio. Comunque metto qui, in questa puntata, la prima storia di "Zio Boris ragazzi" intitolata "Zio Borie e i mostri". I piu' attenti noteranno che il personaggio Zio Boris è abbastanza diverso da quello che avevamo realizzato per la rivista "Horror".
Il disegno è un po' più "Cucciolinesco"... NOTA: cliccando sulle
immagini si possono visualizzare ingrandite; si consiglia di usare come
browser "Firefox" perche' permette anche di ingrandire maggiornamente le immagini.
Perogatt
ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (127)
Intorno agli anni '60 esisteva a Roma un settimanale chiamato "Corrierino" ed era dedicato ai lettori un po' più piccoli di quelli che leggevano "Il Vittorioso".
Questi due giornali erano un po' parenti dato che erano entrambi
dell'area cattolica, ma il "Corrierino" era completamente gestito da
donne. Come diffusione era più o meno simile a quella del Vittorioso ed i
collaboratori pure: provenivano quasi tutti dal Vittorioso. Io
collaborai anche a questo settimanale dato che mi avevano chiamato loro.
Per loro realizzai un personaggio che era un coniglio (una specie di
antenato di Gianconiglio...). Si chiamava Trematutto ed era un coniglio molto pauroso (1960). I testi erano realizzati da una donna, una certa signora Brinati (che non ho mai conosciuto di persona).Qui
accanto metto due puntate: purtroppo in questo momento non riesco a
rintracciare le altre... Prometto che, se per caso riuscissi a trovarle,
le metterò qui. Per il "Corrierino" Io dovevo anche realizzare molte
copertine che a quell'epoca si coloravano a "tempera", una tecnica di
colorazione piuttosto difficile. Molto spesso capitava che Lino Landolfi
(che collaborava anche lui a questo settimanale) era incaricato di
realizzare delle copertine e lui si rivolgeva a me perchè... non sapeva
usare i colori a tempera. Qui metto una copertina con il disegno a
matita di Landolfi
e la realizzazione a colori mia. Oltre Trematutto, realizzai per il
Corrierino anche una serie di storie dove il personaggio principale era
un orso bianco (non ricordo come si chiamava). Quando portai le prime
tavole la direttrice mi fece una osservazione: quel personaggio era
"nudo"! Io non riuscivo a capire che cosa volesse intendere la
direttrice, ma lei mi disse chiaramente che avrei dovuto mettergli
almeno un paio di mutande. Io mi rifiutai e, dopo una discussione
piuttosto accesa, arrivammo ad un compromesso: avrei dovuto realizzare
quell'orso nudo, ma... sempre visto di schiena oppure in primo piano.
Lei disse che altrimenti i lettori si sarebbero scandalizzati! Io non
capivo proprio che cosa ci fosse da scandalizzarsi, in fondo il mio orso
era umoristico e davanti non aveva niente... Ma la direttrice fu
inflessibile: o in quel modo o avrei dovuto abolire il personaggio. Io
promisi di farlo come volevano loro, ma dentro di me la rabbia stava per
esplodere... Al Vittorioso la vita non era tanto migliore. Una volta il famoso disegnatore romano Ruggero Giovannini,
un grande artista, doveva realizzare una copertina che aveva come
argomento la corrida e lui immaginò la scena vista dal basso dove c'era
il toro in primo piano ed il torero accanto. Questa copertina piacque al
redattore capo, ma quel giorno era arrivato in visita al giornale "il Vittorioso" un monsignore venuto dal Vaticano. Nel vedere il disegno di Giovannini disse che quella copertina era scandalosa!. diceva: "Poi i ragazzi che cosa penseranno?" Il redattore capo ci pensò un po' su e gli rispose: "E lei, monsignore, che cosa pensa?..." Ma quel monsignore fu comunque inflessibile e pretese che Giovannini correggesse "certe parti scandalose"
del toro. Così Giovannini, con molta rabbia, dovette apportare quella
modifica. Così almeno i ragazzi-lettori non si scandalizzarono...
Diversi anni dopo, ero a Milano e collaboravo con il settimanale "Il Giornalino". Un giorno mi chiamò il direttore e mi diede delle copie (in nero) di una storia del personaggio "Luky Luke"
che dovevano pubblicare. Il direttore mi disse che in quella storia
c'era un saloon dove c'erano delle ballerine che ballavano su un
palchetto. Solo che le ballerine non avevano le gonne e si vedevano le
mutande, quindi mi chiese di correggere tutte le vignette dove si
svolgeva quel ballo ed aggiungerci i vestiti, soprattutto le lunghe
gonne a tutte le ballerine. Io cercai, inutilmente, di fargli capire che
in tutti i film le ballerine dei saloon ballavano in quel modo, ma lui
volle che eseguissi quella operazione di "censura".
Così quella storia uscì con le ballerine con le gonne lunghe. Ma il
direttore aveva dimenticato che la stessa storia era stata stampata
anche da un altro editore sotto forma di albo e le tavole non erano
state corrette. Quindi esistevano due versioni di "ballerine"... Nel
1981 Luigi F. Bona, curatore della sua rivista "WOW"
decise di far uscire un numero speciale della rivista dedicato tutto
alla censura. La copertina era di Cavazzano ed all'interno c'erano
moltissime famose correzioni di fumetti italiani e stranieri che furono
vittime della censura. Non so se sia possibile riuscire a rintracciare
questo numero della rivista, ma chi fosse interessato, penso che
potrebbe darsi che si riesca a trovarlo in qualche mostra-mercato
dell'antiquariato che si svolgono un po' dovunque in giro per l'Italia.
Assicuro che si tratta di un numero pieno zeppo di curiosità in fatto di
censure di tutti i tempi e moltissimi personaggi famosi, anche
americani. Buona ricerca!
Perogatt
ANEDDOTERIA PEROFUMETTOSA (126)
Padre
Pio, quando era in vita, sinceramente non mi era quasi mai piaciuto,
avevo molti dubbi su di lui, anche se diversi miei amici erano andati a
trovarlo ed al ritorno mi parlavano di lui in maniera entusiasta. Io
rimasi della mia opinione: quel frate aveva qualcosa di dubbio, quindi
mi disinteressai di lui fino a quando... Fino a quando, anni dopo,
quando Padre Pio era morto (198 ), una notte non mi apparve in sogno:
era un sogno diverso da tutti gli altri; era molto luminoso - di solito
io nei sogni vedo le cose e le persone con molta poca luce, un po'
sfuocati, solo in alcuni casi, pochissimi, come quando sognai mio figlio
Roberto che era morto alcuni anni prima e che mi parlava in sogno per
darmi delle risposte a delle mie domande - e quando sognai mio padre che
mi tranquillizzò su molte mie preoccupazioni; tutti e due emettevano
una strana luce. Dicevo che Padre Pio mi apparve in
sogno, ma ero convinto che non si trattasse di un sogno. Comunque mi
sognai di trovarmi accanto a lui mentre diceva la messa e nel frattempo
mi parlava. Parlava con un accento molto forte e faticavo a capirlo, ma capii che mi disse che dovevo preparare subito un "catalogo"
(o' catalogo) e farlo vedere a tutto il mondo. Mentre mi parlava, lui
seguitava a dire la messa ed io notai subito che le sue mai avevano
qualcosa di strano, non aveva le stigmate (che avevo visto in TV). Mi
svegliai di colpo e rimasi per un po' a pensare: che cosa c'entra Padre
Pio? Non mi ero mai rivolto a lui. Comunque mi rimase impresso il suo
discorso del "catalogo", ma mi dissi subito dopo che si
era trattato solo di un sogno, tanto è vero che le sue mani non avevano
le stigmate. Solo diverso tempo dopo seppi che poco prima di morire le
stigmate di Padre Pio erano scomparse del tutto! Una cosa che non
conoscevo proprio e non potevo conoscere. A questo punto cominciai a
pensare che forse non si era trattato di un vero sogno... Così mi misi a
pensare se non fosse il caso di pensare a realizzare veramente quel
"catalogo" del quale mi aveva parlato Padre Pio in sogno. In quel
periodo il lavoro cominciava ad essere poco ed occorreva trovare qualche
soluzione. Ne parlai con mia moglie e a quel punto fu proprio lei che
mi spinse a realizzare il catalogo (in gergo si chiama "portfolio" ma io e mia moglie seguitammo a chiamarlo "catalogo"),
ma senza perdere tempo. Così pensai di preparare un catalogo di misure
un po' strane, una cosa che si facesse notare. Scelsi i personaggi da
metterci ("Gervasio", "Teddy West", "Mago Merletto", "Cosmo Pym", "Nerofumo", "Gigetto", "Supermatt", Cocco Paciocco", "Mondo Lumaca", "I vagabondi", "Gli animatti", "BimBamBom", "Sand e Zeos", "Il Jolly si diverte", "Brick", "Piplex", "Gianconiglio", "Spugna", "Casimiro vampiro crumiro", "Doc Horry". Per
ogni personaggio scrissi una presentazione e subito dopo mi detti da
fare per far tradurre in perfetto inglese quei testi. Misi qanche una
storia completa di ogni personaggio. Anche la mia biografia fu tradotta
in inglese. Occorreva dare un titolo a questo catalogo e ne pensai
diversi, ma mia moglie mi disse: "Visto che ci metti i fumetti che hai
fatto durante 30 anni di lavoro, perchè non lo chiami 30 ANNI DI FUMETTI'"
? Il titolo mi piacque ed approvai. Studiai anche una copertina un po'
fuori dall'usuale: la feci a due colori: il giallo ed il verde molto
scuro. Le misure erano cm 41 x 28,5, una misura che non può passare
inosservata... Ma,
una volta terminato il catalogo e trovato uno stampatore che mi fece un
prezzo molto buono, poi sorse il problema di come far avere queste
copie agli Editori. Mia moglie aveva le idee chiarissime: fece il giro
dei consolati (abitavamo a Milano in quel periodo) per chiedere l'elenco
degli Editori principali (che si interessassero di fumetti) delle varie
nazioni ed i relativi indirizzi. Ci accorgemmo che quell'elenco era
piuttosto sostanzioso, circa un migliaio di indirizzi! Ma non ci demmo
per vinti e ci mettemmo a studiare il modo di spedizione: delle buste
della stessa misura (che riuscimmo a trovare presso un negozio
specializzato), scrivemmo tutti gli indirizzi ed alla fine spedimmo il
tutto. Alle
poste si spaventarono quando videro la moltitudine di pacchetti che
stavamo spedendo... ma ci assicurarono che sarebbero partiti tutti e che
sarebbero arrivati in breve tempo (allora le poste italiane
funzionavano un pochino meglio di oggi...) Infatti qualche tempo dopo
iniziammo a ricevere delle lettere da tutto il mondo. Moltissimi ci
dissero che i disegni a loro erano piaciuti moltissimo e che purtroppo
non potevano acquistarli dato che avevano un loro programma ben preciso.
Comunque si complimentarono con noi. Altri risposero con un semplice
"Non siamo interessati. Grazie." Uno (mi sembra da un paese nordico) ci
disse che purtroppo la sua Editrice era un po' piccola e non avevano i
mezzi per poter acquistare quei fumetti. Ci fu uno che addirittura ci
rispedì il catalogo dicendoci che purtroppo non potevano utilizzare quel
tipo di fumetti dato che loro si rivolgevano a bambini piccoli, ma ci
fecero comunque i complimenti e ci dissero che ci rispedivano il
catalogo per poterlo riutilizzare presso altre Editrici! All'inizio
eravamo un po' avviliti del risultato: molti complimenti, ma niente di
sodo... Però ricevemmo alcune risposte positive: dalla Germania, dal
Giappone e dal Belgio. Qualcuno potrebbe chiedere "Ma tutto quel lavoro
per ottenere solo tre risposte positive?" Ebbene, furono proprio quelle
tre risposte che mi riempirono di lavoro e mi fecero conoscere in molte
parti del mondo! Inoltre i loro prezzi erano enormemente superiori a
quelli italiani... Così mi attorniai di un gruppo di sceneggiatori e
disegnatori scelti fra i migliori esistenti al momento (fra questi: Asteriti, De Vita, Ortolani, Clod, Pinu', e molti altri), poi chiamai nel mio studio Umberto Volpini (molto amico di Luigi F. Bona, l'organizzatore di Cartoomics 2007 e creatore e realizzatore per anni della rivista "Wow"),
uno sceneggiatore, ma soprattutto un bravissimo organizzatore che mi
sistemò tutta questa enorme mole di lavoro e fare in modo che tutto
funzionazze alla perfezione inventando anche degli strani "codici" che
corrispondevano alla sigla degli autori ed il numero progressivo delle
storie. Tutto andò in maniera meravigliosa e, grazie anche ad un enorme
grafico appeso alla parete dello studio dove si segnavano le varie fasi
di lavorazione delle storie (anche questo pannello è stato pensato e
realizzato da Umberto Volpini) che si dimostrò utilissimo perchè si
aveva immediatamente l'idea chiara della situazione della lavorazione
delle storie per i due periodici. Insomma, anche per merito dei miei
collaboratori, riuscimmo a realizzare due periodici per la Germania che
avevano chiesto di realizzare un personaggio simile a Gianconiglio, ma
per un "target" un po' più alto e poi fare in modo che le
storie si svolgessero in un paese tedesco e non italiano. Questo
personaggio si chiamò "Sonny". In Germania mi presero anche il personaggio Doc Horry
che fu utilizzato per un'altra rivista dell'Editrice. Un'altra
Editrice tedesca mi acquisto' i diritti per tutti i paginoni de "il Jolly si diverte".
Io avevo studiato per alcuni anni la lingua tedesca, cosi' riuscii a
controllare se le loro traduzioni fossero fedeli ai testi forniti da me.
Per il Belgio (in lingua fiamminga) fu più facile perchè praticamente, a
parte delle copertine ed alcune storie diverse, anche per loro ci fu Sonny.
Per me fu molto piu' difficile poter controllare che le traduzioni
fossero esatte, dato che la lingua fiamminga non la conosco proprio... e
dovetti fidarmi di loro. Quanto al Giappone, non vollero fumetti, ma
una serie di disegni ed un nuovo personaggio: "Dull" (vedere puntata del PeroBlog dove parlo più diffusamente di questi personaggi) che usarono in mille maniere. Insomma, mi accorsi che Padre Pio
non si era sbagliato ed io avevo fatto bene ad ascoltarlo. Ma anche
oggi "parlo" abbastanza spesso con lui e lui mi risponde, a suo modo, ma
sento la sua voce che mi consiglia sul da farsi per risolvere dei gravi
problemi, specialmente legati alla salute mia e dei miei parenti più
stretti. Beh, quello che prima non mi piaceva, non mi convinceva, ora è
diventato un mio "amico". Lo so, questa cosa può sembrare piuttosto strana, ma vi assicuro che è vera! Insomma, Padre Pio ha fatto un altro suo piccolo miracolo...