Benvenuti nel P e r o B l o g , il Blog di CARLO PERONI "PEROGATT" - diventiamo amici? :)
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Cartoomics 2007
Sabato scorso 24 marzo sono andato a Milano per vedere Cartoomics 2007. Appena entrato ho avuto una bellissima sorpresa: davanti allo stand della Borsa del Fumetto, e precisamente nella zona dedicata ai due Dentiblù con il loro famoso Zannablù, mi sono sentito chiamare da uno, mi sono voltato e questi mi ha detto "Ciao, Peroni, sono Remo". Sì, era proprio Remo,
quello che ho conosciuto via Internet e da più di un paio d'anni ci
parliamo con il programma MSN e via e-mail (in questa pagina si trova
il link per visitare il suo Blog: Remo Fuiano). Remo è un giovane
disegnatore che ho subito notato per il suo segno originale e la sua
grande passione per i fumetti. Remo esegue soprattutto fumetti
veristici. Così finalmente abbiamo potuto chiacchierare di persona ed ho
scoperto che non mi ero sbagliato: è veramente un ragazzo in gamba
strapieno di entusiasmo e moltissima voglia di fare fumetti e
soprattutto di imparare. Io gli ho subito presentato alcune persone,
miei amici, che potevano dargli una mano o almeno molti consigli.
Abbiamo così trascorso quasi tutta la giornata girando per la Fiera e
chiacchierando, tutti e due avevamo una montagna di domande da farci.
Ma poi Remo è stato coinvolto in un gruppo di giovani disegnatori che
stavano realizzando uno strano fumetto: ciascuno di loro riceveva un
cartoncino e la sceneggiatura di una pagina e dovevano realizzare un
fumetto realizzato a più mani, ciascuno a modo suo, inoltre senza
sapere che cosa stavano disegnando gli altri. Così io mi sono
allontanato anche per salutare i miei amici/colleghi che non vedevo da
tempo. Trascorsa quasi tutta la giornata, all'ora che dovevo partire
non ho più visto Remo: l'ho cercato, ma Cartoomics quest'anno era
talmente grande che era difficilissimo riuscire ad incontrarsi. Così ho
dovuto partire senza salutarlo e la cosa mi è spiaciuta molto. Ho
incaricato i miei amici Dentiblù di dire a Remo che lo salutavo. Ah,
Remo mi aveva detto che lui veniva da Foggia ed aveva impiegato ben
dieci ore di viaggio in treno senza dormire... ed era stanchissimo, ma
felice.Ho chiesto ai miei amici Dentiblù di cercare una stanza per
Remo, visto che loro ormai cominciano a conoscere abbastanza bene
Milano, infatti Remo mi ha scritto proprio oggi una e-mail
confermandomi che grazie a loro aveva trovato una stanza dove poter
riposare per poter fare il viaggio di ritorno almeno un po' riposato.
Remo mi ha anche inviato una delle foto che abbiamo fatto assieme: la
metto qui come ricordo piacevole di una bella giornata. Approfitto per
congratularmi con Luigi Bona che quest'anno per la
prima volta ha organizzato Cartoomics: è riuscito a realizzare una
Fiera veramente bella, originale, allegra e piena zeppa di sorprese.
Insomma, l'intervento di Luigi Bona ha dato una svolta notevole ad una
manifestazione che stava cominciando a calare un po' di tono. I
visitatori sono stati moltissimi tanto che, quando dovevo uscire, ho
faticato non poco perchè seguitavano ad arrivare i visitatori in
quantità enorme. Tra l'altro proprio quella sera la manifestazione
continuava: dalle ore 20 fino alle 6 del mattino con una serie di
proiezioni di film tutti interessantissimi e molti introvabili.
Dimenticavo di dire che all'interno di Cartoomics c'erano anche varie
mostre tutte molto interessanti ed una in particolare mi ha colpito:
era intitolata "Sognando Calimero"; quei erano esposti per la prima volta i disegni originali dei fratelli Pagot
(Nino e Toni) durante la loro lunga carriera di animatori e direttori
di una ditta alla quale per un certo numero di anni ho partecipato
anche io e Calimero è stato proprio il primo
personaggio che ho realizzato da dipendente animatore con
sceneggiature, animazioni e studi per le scenografie. Mi è venuta anche
una lacrimuccia quando ho visto esposti molti miei disegni originali
di Calimero e molti altri personaggi, come ad esempio lo spaventapasseri per la pubblicità di "Orzoro". Erano esposti anche molti disegni-studi di Sergio Toppi
che a quell'epoca era anche lui dipendente come me di quella ditta.
Proprio all'ingresso della mostra ho notato che per la prima volta è
citato anche il mio nome fra i collaboratori di Nino e Toni Pagot. Devo
dire che la cosa mi ha fatto molto piacere. Ed ora una domanda: come e
dove sarà la prossima edizione di Cartoomics? Ho saputo che la Fiera di
Milano è già in fase di demolizione e, terminata Cartoomics, anche il
grande padiglione che la conteneva sarà demolito. Al posto della Fiera
di Milano-città verrànno costruiti dei freddissimi grattacieli!
Preferisco non pensarci: dei grattacieli in una zona dove per
moltissimi anni ci sono state moltissime Fiere. Tempo fa è stata
costruita un'altra Fiera un po' lontana da Milano: dicono che è
realizzata molto bene, ma sarà comunque in un punto abbastanza scomodo
da raggiungere. Speriamo che nel frattempo abbiano pensato anche a dei
comodi collegamenti, ma resta il fatto che la storica sede di
Cartoomics non sarà più lì. Un vero peccato...
Ah,
un consiglio: dato che le immagini (ingrandite) non sono ad alta
definizione, forse risulta un pochino difficile riuscire a
visualizzarle bene, quindi suggerisco di usare, al posto di Internet Explorer, il browser Mozilla Firefox (si scarica gratis: http://www.mozilla.com/en-US/firefox/)
poiché con questo si può fare uno zoom ed ingrandire le immagini;
altrimenti si possono salvare e visualizzarle con un proprio programma
che permetta appunto di ingrandirle un po'.
Perogatt
(105 Segue)
Ancora Gianconiglio - grazie a Contix
L'altro giorno mi è arrivata una simpatica e-mail da Contix
(chi segue questo PeroBlog sicuramente ha letto molti suoi
utili commenti) con gli indirizzi per scaricare alcune tavole di
una storia di Gianconiglio: "Geremia Gatto e i fratelli Lontra". La storia era stata pubblicata sul Corriere dei Piccoli
N. 29 del 20 luglio 1978. Contix mi dice che quel numero lo aveva
trovato (assieme a molto altro materiale prezioso) all'ultima edizione
della manifestazione di Lucca Comics. Il motivo per cui
aveva acquistato quel numero del Corriere dei Piccoli? Semplice: gli
ricordava le storie di Gianconiglio, il suo personaggio preferito di
quando era piccolo... Bene, così posso mettere qui queste pagine in
modo da poter far leggere anche a voi quella storia. Secondo me non è
una delle migliori (anche perchè l'avevo realizzata mentre al Corriere
dei Piccoli c'era una direttrice che... non amava particolarmente
Gianconiglio, per cui mi era passata un po' la voglia di metterci tanto
impegno... Inoltre era un periodo in cui usavano un tipo di carta per
cui tutti i colori risultavano esageratamente carichi; io avevo
protestato - inutilmente - più volte per questo inconveniente), ma
rimane comunque il fatto che si tratta di un ricordo, quindi auguro
buona lettura a tutti. Ovviamente ringrazio pubblicamente l'amico
Contix per questo suo prezioso contributo!
Ah,
un consiglio: dato che le tavole (ingrandite) non sono ad alta
definizione, forse risulta un pochino difficile riuscire a leggere
tutti i fumetti, quindi suggerisco di usare, al posto di Internet Explorer, il browser Mozilla Firefox (e' in italiano e si scarica gratis: http://www.mozilla.com/en-US/firefox/)
poiché con questo si può fare uno zoom ed ingrandire le immagini;
altrimenti si possono salvare e visualizzarle con un proprio programma
che permetta appunto di ingrandirle ancora un po'.
Perogatt
(104 Segue)
I miei inizi al Giornalino
La copertina del primo numero del Giornalino - 1924
Era il 1948 ed un giorno decisi di recarmi presso la redazione del Giornalino
per proporre una mia collaborazione. Allora la Direzione e redazione
del Giornalino si trovavano a Roma, cioè alla periferia di Roma, presso
il convento romano della San Paolo. Qui mi presentai ad una persona
della portineria e mi fecero accomodare in una stanzetta che si trovava
presso il chiostro. Dopo un po' arrivò un frate che aveva un mucchietto
di fogli. Questi vide i miei disegni che avevo portato come campione
(anche se precedentemente alcuni li avevo inviati per posta spiegandone
il motivo e loro mi risposero in maniera lusinghiera, tanto da
fissarmi un appuntamento). Così mi trovai a parlare con questo frate
(non ho mai capito che funzioni avesse, probabilmente era un
redattore). Mi spiegò che dovevo fare delle illustrazioni. Io ne fui
felicissimo, ma il mio entusiasmo calò un po' quando quello mi spiegò
che quei disegni avrei dovuto eseguirli in misura di stampa (solitamente
i disegni si eseguono molto più grandi di come verranno poi stampati,
questo per poter curare meglio i particolari e poi perchè il tratto
risulta migliore) e su "carta da lucidi"
(quella che usano i geometri e gli ingegneri) e poi dovevo fare anche
il secondo colore che dovevo eseguire su un altro foglio di carta da
lucidi. Mi spiegò che con quel sistema loro risparmiavano molto con le
spese per il fotolito (non ho mai capito il perchè), comunque non avevo
scelta ed accettai. Così qualche tempo dopo ero di nuovo lì con i miei
disegni (avevo fatto una certa fatica anche perchè non ero abituato a
disegnare così in piccolo...) che furono di gradimento di quel frate.
Così ogni tanto mi recavo a Roma (da Senigallia - AN) per consegnare e
prendere altri disegni da fare. Insomma, per un certo periodo mi
incontravo con quel frate sempre in quella stanzetta nel chiostro. Non
vidi mai la redazione: i nostri incontri si svolgevano sempre e solo in
quella stanzetta, tra l'altro piuttosto scomoda per lui dato che
spesso doveva uscire per recarsi presso la redazione a prendere delle
cose che aveva dimenticato e vedevo che impiegava diverso tempo. Secondo
me il risultato grafico era abbastanza scadente ma loro erano molto
contenti. Finalmente, qualche anno dopo, arrivò il giorno in cui
incontrai il Direttore (sempre in quella stanzetta) che mi propose di
realizzare delle illustrazioni grandi per dei racconti a puntate
(sempre a due colori, ma potevo realizzarli in formato grande e
colorarli sullo stesso foglio), quindi arrivò il giorno in cui mi
propose di realizzare dei paginoni con dei giochi, con un po' di tutto:
giochi, storielle, barzellette, fumetti, ecc. Questi erano chiamati i "paginoni del buonumore"
ed io dovevo realizzarli a colori, venivano pubblicati nelle pagine
centrali del Giornalino. Con questi paginoni mi alternavano con quelli
realizzati da Sebastiano Craveri (ne ho parlato in un'altra puntata). In questi paginoni ci mettevo anche un fumetto con un personaggino che avevo chiamato "Pinco Pallino".
Poi mi fece fare anche delle tavole a fumetti (finalmente!). Diversi
anni dopo, la redazione del Giornalino venne trasferita a Milano e
stavolta si trattava di una redazione vera, cioè dove si poteva parlare
con i redattori ed il Direttore proprio nella redazione. Ma questa è
un'altra storia che proporrò un'altra volta...
Una
annotazione: per questa puntata non riesco a mettere delle immagini
(almeno per il momento) dato che non possiedo le copie del Giornalino e
nemmeno i disegni originali (delle primissime illustrazioni), possiedo
invece i disegni originali delle grandi illustrazioni e dei paginoni
del buonumore, ma... allora il Giornalino veniva stampato in un formato
molto più grande di quello di oggi ed inoltre si usava realizzare i
disegni originali in formati molto grandi (spesso su un supporto di
cartone) e di conseguenza non riesco a trovare degli scanner adatti per
quei formati, ma potrebbe darsi che un giorno riesca a rintracciare
qualche laboratorio specializzato (nelle vicinanze) ed allora forse
potrei mettere su questo PeroBlog anche alcuni di quei disegni.
Vedremo...
Perogatt
(103 Segue)
La Linea interrotta
Ieri è stata una bruttissima giornata: ho ricevuto una e-mail dove mi veniva comunicato che l'amico-collega Osvaldo Cavandoli se ne era andato. Ho
smesso immediatamente di lavorare, non ce l'ho proprio fatta a
proseguire. Il dolore è stato veramente troppo grande. Cavandoli (che
si firmava nei suoi disegni "CAVA") era anche un
nostro amico di famiglia e c'era sempre stato un rapporto di amicizia
superiore. Noi tutti in casa lo amavamo e lo stimavamo non solo per il
suo modo di disegnare, ma per la sua enorme simpatia. Era veramente
inimitabile. Molti anni fa, quando abitavo a Milano, veniva spesso a
trovarci a casa e riusciva sempre a tenerci allegri, anche nei momenti
più difficili. Mi ricordo di un ultimo dell'anno in cui avevamo
organizzato una festicciola fra tutti gli amici ed Osvaldo era stato
proprio l'anima della festa ed in quella occasione avevamo scoperto
un'altra sua grande capacità: quella di saper raccontare le
barzellette. Non sono tanti quelli che sanno veramente raccontare bene
le barzellette ed Osvaldo aveva una capacità tutta sua per cui anche
una barzelletta che non era fenomenale, lui riusciva ad abbellirla e le
risate si sprecavano. In seguito poi si è sparsa la voce e molto spesso
durante le manifestazioni sull'umorismo che si svolgono in varie
parti, lui era chiamato in ballo per raccontare qualcuna delle sue
bellissime barzellette. Era veramente uno spasso anche come persona:
sempre allegro con una allegria "contagiosa" e tutti i
presenti si mettevano a ridere, anche quelli che non lo conoscevano. In
effetti, fino a qualche anno fa non erano in molti che conoscevano
Cavandoli, conoscevano "quello della Linea", cioè l'inventore del famoso personaggio la Linea che era nato per la Lagostina
e poi aveva vissuto anche una vita propria con numerosissimi
cortometraggi, tutti molto divertenti. Oltre tutto uno dei vantaggi
della Linea era quello che non occorreva doppiare i testi: andavano
bene per qualsiasi tipo di lingua e si capiva ugualmente che cosa
diceva. Cavandoli è stato un vero genio: creare la Linea è stata una
trovata eccezionale: un disegno animato essenziale che faceva ridere
molto di più di tanti molto elaborati. Era riuscito a far ridere con un
disegno essenziale.
Ma la "linea" lo aveva anche reso schiavo: molto spesso mi diceva che
era stanco di dover disegnare sempre quel personaggio e che lui aveva
creato moltissima altri personaggi, ma nessuno li ha mai voluti: tutti
volevano la Linea, solo la Linea. Era arrivato al punto di odiala quasi.
In quelche manifestazione sulle vignette umoristiche, dietro sua
richiesta sono stati esposti anche molti altri suoi disegni, più
elaborati, forse più belli, ma... era inutile, alla fine la gente
diceva che erano belli, ma la Linea era pur sempre la Linea. Insomma
non è mai riuscito a liberarsene. Una volta (all'epoca degli ultimi
Caroselli) avevano chiesto a Cavandoli una serie di disegni animati per
una pubblicità per la Bertolini e lui
all'inizio era entusiasta: riuscire finalmente qualcosa di diverso, che
non fosse la solita Linea. Ma poi si accorse che quei disegni non gli
uscivano e si rivolse a me: mi chiese di fare io quei caroselli poichè
lui non ce la faceva proprio. Io realizzai tutte le animazioni dei vari
caroselli per la Bertolini, ma non ero riuscito a farli con molto
entusiasmo, mentre li disegnavo pensavo a Cavandoli ed alla fine ne è
venuto fuori una cosa non proprio bella, solo discreta. A Cavandoli
erano piaciuti moltissimo, ma io non ne andai mai orgoglioso. Insomma,
mentre scrivo queste righe ho in mente il sorriso - a volte un po'
cattivello - del "CAVA": il suo era un umorismo un po'
difficilino, spesso all'inizio sembrava tutto scontato, ma poi ci si
accorgeva che si trattava di un umorismo molto sottile. Ha ricevuto
diversi premi, ma il premio migliore lo ha ricevuto da noi suoi
colleghi: gli volevamo tutti bene, ma veramente e
quando arrivava lui era sempre una festa. Come faremo ora che non c'è
più? Come faremo senza il suo umorismo? Senza le sue deliziose ed
inimitabili barzellette, con la sua incredibile voglia di far sorridere?
Con la sua amicizia? Mi sa che dovrò faticare molto a riprendere il
lavoro: Cavandoli mi manca troppo!
Perogatt
(102 Segue)