Benvenuti nel P e r o B l o g , il Blog di CARLO PERONI "PEROGATT" - diventiamo amici? :)
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il tutto raccontato con inediti aneddoti su questo
magico mondo vissuti in prima persona!
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dove potrai trovare anche altri aneddoti, ma... con qualche differenza come ad esempio, prossimamente ci troverai anche le prime puntate del PeroBlog!
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Luciano Bottaro ci ha lasciati!
Nato a Rapallo il 16 novembre 1931, Luciano Bottaro è stato uno dei più prolifici autori del fumetto umoristico italiano e internazionale. Luciano Bottaro a 23 anni - copyright Luciano Bottaro. Interessato fin da bambino al mondo dei comics, iniziò a scrivere e disegnare fumetti in modo professionale fin dal 1949, subito dopo aver abbandonato gli studi di ragioneria, diventando in brevissimo tempo uno dei più importanti interpreti del settore. Tra i più importanti ricordiamo Baldo, Redipicche, Oscar Nasolungo, Papy Papero, Maramao, I Postorici, Whisky e Gogo, Il Paese dell'Alfabeto, Pik e Pok, Il castello dei sogni, Lola e Otello, ma soprattutto Pon Pon, un funghetto umanizzato che verrà in seguito pubblicato sulle pagine del "Giornalino", e Pepito, un simpatico pirata apparso per la prima volta nel 1951 sul mensile "Gaie Fantasie" delle Edizioni Alpe. Collezionista di tavole originali, soprattutto americane, appassionato di storia e di archeologia, di lunghe passeggiate in riva al mare e di lettura, di escursioni nei boschi e grande cultore dell'amicizia, il Maestro è stato anche un amante della buona cucina in generale e di funghi in particolare. Luciano Bottaro si è spento il 25 novembre 2006 a Rapallo, all'età di 75 anni.
Questa è una parte della biografia che si trova oggi sul sito ufficiale del grande Luciano Bottaro (www.lucianobottaro.it). Io ho appreso la notizia della sua scomparsa dalla Newsletter di AfNews
(la più nota Agenzia di notizie sui fumetti su Internet, Agenzia alla
quale mi onoro di partecipare inserendo anche io spesso delle notizie) e
quindi subito dopo dalla notizia che ho trovato sul sito (www.afnews.info).
Purtroppo già da alcuni giorni avevo saputo che Bottaro stava molto
male ed ero preoccupato per la sua salute ed avevo sperato fino
all'ultimo in una sua guarigione, ma è riuscito a sorprendermi: la
notizia della sua scomparsa mi ha lasciato inebetito. Avrei voluto
subito scrivere queste righe, ma mi è mancata la forza. Dopo aver
ricevuto un invito da parte di diversi miei colleghi ed amici, ma
soprattutto da parte dall'amico Contix (che chi frequenta questo mio PeroBlog legge spesso moltissimi suoi commenti
riguardo i miei aneddoti) a scrivere qualcosa su Bottaro proprio nel
mio PeroBlog, ebbene mi sono deciso, ma esco con un giorno di ritardo:
gli amici mi scuseranno e spero mi capiranno. Bottaro non è stato solo
un mio collega, ma anche e soprattutto un mio punto di riferimento: non
ho mai avuto modo di dirglielo, ma da sempre io avevo seguito i suoi
fumetti ed avevo avuto una ammirazione per il suo modo di disegnare:
preciso all'inverosimile. Ho avuto degli amici che lo avevano conocsiuto
nel suo studio e si raccontavano molte storie su di lui, sul suo modo
di disegnare, ma io non ho mai avuto la fortuna di poter visitare il suo
studio: ogni volta che ci incontravamo si fissava una data, ma poi
questa si rimandava fino ad un giorno quando tutti e due avremmo avuto
tempo: infatti tutti e due abbiamo sempre avuto una grossa produzione di
fumetti. Bottaro specialmente per la Francia ed io specialmente per la
Germania. Ogni volta che ci si incontrava ci scambiavamo le opinioni sui
pregi e difetti dei francesi e dei tedeschi ed ogni volta terminavamo
con un "il resto ce lo diremo quando ci incontreremo in studio". Ma
questo non è mai avvenuto. Molti racconti quindi mi sono arrivati da
amici comuni e ciascuno di loro mi ha raccontato una fetta di aneddoto:
Quando mi trovavo a Roma, un giovane disegnatore piemontese (O. B.) mi aveva detto di essere stato più volte nello studio di Bottaro e mi aveva raccontato diversi "segreti" sul sistema di disegnare di Bottaro, sui suoi strani "miscugli"
e strane tecniche per ottenere un tipo di nero di china particolare. Io
avevo tentato di imitare quei sistemi, ma non c'ero mai riuscito in
pieno. Ma il vero segreto di Bottaro era la sua incredibile pignoleria,
molto, ma molto più di me. Ci
univa una cosa che avevamo in comune: tutti e due eravamo partiti da
studi di ragioneria e tutti e due avevamo fatto di tutto per riuscire a
lasciare gli studi per dedicarci ai fumetti. Un altro amico, un
genovese, mi aveva raccontato diversi aneddoti, purtroppo non tutti
ripetibili... su Bottaro e sulle sue manie. Posso solo dire che una sua
speciale mania era stata quella di avere creato una enorme collezione di
disegni originali da tutto il mondo, specialmente di autori americani
di tutti i tempi. Purtroppo i suoi inviti ad andare a visitare la sua
collezione, sono stati rimandati sempre per un giorno, quando avremmo
trovato entrambi il tempo, ma quel giorno non è mai avvenuto. Così mi
sono dovuto accontentare dall'amico genovese (R. F.,
collezionista di disegni originali a sua volta) che aveva avuto spesso
degli incontri-scontri per riuscire ad ottenere dei disegni originali e
magari effettuare degli scambi vantaggiosi per entrambi: mentre il mio
amico genovese predilige da sempre i disegnatori italiani, Bottaro
invece preferiva quelli americani, di conseguenza fra i due ci sono
state molte... lotte per riuscire ad accaparrarsi entrambi i pezzi
migliori. Bottaro
ha realizzato negli anni una miriadde di personaggi, ma su questo punto
ci siamo scontrati più volte su chi dei due ne avesse creati di più e
non siamo mai riusciti a stabilire esattamente chi dei due fosse il "vincitore"...
So solo che, per ogni giornale che collaboravo, mi trovavo quasi sempre
fianco a fianco con Luciano e tutti e due ci scambiavamo spesso le
opinioni e si sfogavamo borbottando assieme: tutti e due eravamo in
cverca dell'Editore ideale che magari non esisteva, ma che noi avevamo
da sempre cercato. Cosa posso dire di più su Bottaro? Il fatto che è
stato uno dei creatori del locale più famoso dagli amanti dei fumetti di
tutta Italia che si trova a Rapallo: "U Giancu", un
ristorante dove io ero stato nei primi anni, quando c'erano ancora solo
alcuni disegni appesi alle pareti (anche i miei) , ma ora mi dicono sia
diventato una specie di museo: i disegni sono aumentati in maniera
incredibile. Beh, fra tutti i musei veri o presunti in giro per
l'Italia, quello è sicuramente uno che è nato quasi per caso e che
contiene moltissimi disegni unici di autori da tutto il mondo,
conosciutissimi ed anche molti principianti che un giorno magari
diventeranno famosi anche loro. Beh,
mi fermo qui: magari con calma potrebbe darsi che possa ritornareìci
sopra: Bottaro è stato una fonte incredibile di aneddoti e magari
potrebbe darsi che alcuni amici mi racconteranno per filo e per segno
dei particolari inediti e sicuramente gustosi. Mì spiace solo non poter
mettere in questa puntata dei disegni "Disneyani"
realizzati da Bottaro: non vorrei correre dei rischi di Copyright... Ma
chi vuole può recarsi sul sito ufficiale di Luciano Bottaro (www.lucianobottaro.it)
e vedere lì dei deliziosi e gustosi disegni di paperino: io ritengo fra
i migliori in assoluto realizzati nella storia della Disney. Però cito
quello che per me è stato un vero capolavoro di Bottaro: il "Dottor Paperus"
("Topolino" 188-189, 1959), un capolavoro di bravura con delle tavole
inimitabili: gli americani se le sognano tavole simili! Che dire ora?
Bottaro ci ha lasciati, ma ci ha lasciato una enorme mole di personaggi e
di tavole di fumetti da lui realizzati per i migliori giornali di
fumetti italiani e stranieri. Ciao, Luciano e grazie di avermi insegnato ad amare ancora di più i fumetti!
Perogatt
(90 Segue)
Parliamo un po' di Claudio Lippi?
In questo ultimo periodo si parla molto di Claudio Lippi che ha smosso un po' le traballanti acque della televisione, specialmente della trasmissione Buona Domenica di Canale 5 per il fatto che ha deciso, in diretta, di andarsene perchè aveva giudicato quella trasmissione troppo "trash",
ed i telegiornali ed giornali stampati ne hanno parlato (e ne stanno
parlando) a lungo. Quindi stavolta ho pensato di parlare anch'io un po'
di Claudio Lippi. Come? Cosa c'entra Lippi con i
fumetti? Effettivamente niente... ma c'entra per il fatto che per un
certo periodo della mia vita ho avuto a che fare proprio con lui, Claudio Lippi! Tutto
era cominciato nell'anno... nell'anno... Insomma, erano all'incirca gli
anni '60, penso verso la fine degli anni '60. In quel periodo io
frequentavo molto gli ambienti "canori"... nel senso che avevo
scritto alcune canzoni (ne ho parlato in un'altra puntata) e di
conseguenza era naturale che incontrassi diversi cantanti più o meno
conosciuti. A quell'epoca c'era un giovane cantante che però era apparso
in televisione pochissime volte. Dimenticavo di ricordare che in quel
periodo, oltre a disegnare, frequentavo diverse case musicali un po'
perchè... io sono sempre stato molto curioso... e poi perchè speravo di
riuscire anche a piazzare alcune mie canzoni. Era il periodo del "boom"
dei dischi ed allora era abbastanza facile riuscire a sfondare. Molti
cantanti avevano avuto un successo incredibile per poi passare in poco
tempo nel dimenticatoio: delle vere "meteore"... Ebbene, presso
una di queste Case Musicali (una delle più importanti di quel periodo, a
Milano) ad un certo punto mi presentarono questo nuovo giovane
cantante. Si presentò come Claudio Lippi. Io gli
risposi: Claudio Lippi? Mi ricorda qualcuno... Ma poi mi accorsi che il
cognome Lippi lo avevo associato ad un famoso pittore del rinascimento,
se non sbaglio. Insomma, lui ovviamente ci rimase male. Era molto timido
e mi chiese se io riuscivo a dargli una mano per riuscire a sfondare.
Evidentemente, vedendo che parlavo affabilmente con il proprietario di
quella Casa Musicale, mi aveva scambiato per un grosso manager... In
effetti, proprio in quel periodo io frequentavo (con il gruppo dei miei
amici, come aiutanti degli organizzatori) anche gli ambienti di Castocaro, Sanremo, e concorsi canori vari. Ero in compagnia di alcune persone: il Maestro Alceo Guatelli (del quale ho parlato più volte in questo mio blog anche perchè proprio lui aveva scritto anche la "colonna sonora" del fumetto - unico al mondo - musicale "Clown", che avevo realizzato con Pier Carpi, a sua volta condirettore, con Alfredo Castelli, diella rivista "Horror"), inoltre c'era con noi Luigino (anche di lui ho già parlato: un individuo unico, insostituibile, un tuttofare, pittore, poeta, "quasi musicista"... insomma, un "jolly" utilissimo) e poi mia figlia Luisa (che aveva finito da poco la scuola con Sthreler al Piccolo Teatro ed aveva frequentato anche la scuola del Cinema di Milano; insomma, mia figlia era una brava "pr" ed in quell'ambiente era una cosa utilissima ed indispensabile) e poi un fotografo piuttosto conosciuto all'epoca
nell'ambiente ma del quale purtroppo ora non rammento il suo nome. Noi
ci davamo da fare, ciascuno per la sua parte, per seguire diversi
cantanti alle prime armi e cercavamo di consigliarli, aiutarli, insomma
cercare di spiegare loro un po a muovere i primi passi nel difficile
mondo della musica. Così noi, del nostro gruppo, ci mettemmo a studiare il da farsi per riuscire a lanciare alla grande Claudio Lippi. Chi pensava a nuove canzoni, chi al suo look, chi... a creare dei "finti scandali"
(era importante far parlare i giornali ed occorreva dare del materiale
ai paparazzi...) E poi occorreva studiare la maniera giusta per la
presentazione delle varie canzoni. Con le nostre conoscenze non era
difficile trovare degli agganci giusti per fare in modo che partecipasse
ad alcune trasmissioni. Come look, io e Luigino avevamo pensato di
presentarlo come una specie di... vampiro: mantello nero e cilindro. Tutto sembrava a posto,mancava solo un piccolo particolare... Ci
accorgemmo che Claudio Lippi era un tipo molto affabile ed attirava
subito simpatia, ma come cantante... ehm... Noi tutti ce ne eravamo
accorti, l'unico che non si rendeva conto era proprio Claudio Lippi: era
convinto (e lo è tuttora...) di essere un bravo cantante, ma...
Avevamo cercato di insegnargli un po' di "coreografia",
insomma gli avevamo insegnato anche a muoversi, ma non bastava: anche
se le canzoni erano belle, lui non riusciva a sostenere bene quella
parte. Dopo mesi di tentativi ci demmo per vinti e, pur con dispiacere
perchè Claudio Lippi era una persona veramente splendida, molto
affabile, molto allegro in nostra compagnia, ma sempre timido quando era
in presenza di estranei... Dovemmo spiegarli che rinunciavamo a quella
difficile operazione. Lui non si diede per vinto e qualche tempo dopo lo
vedemmo in TV con alcune canzoni, che però... non piacevano tanto...
Fino a quando qualcuno gli offerse la conduzione di una piccolissima
trasmissione preserale (non ricordo il titolo, ma so che ebbe un
immediato successo) ed allora noi fummo tutti contenti per lui: ce
l'aveva fatta, aveva capito che il canto non era la sua strada. Ma... ci
sbagliavamo: ogni tanto, anche oggi, lui tenta di ritirare fuori le sue
canzoni, ma non si accorge che, secondo me ed anche secondo molti
critici, non ha una splendida voce come cantante. Però devo dire che la
sua iniziale timidezza finalmente era sparita ed era diventato molto
spigliato come presentatore. In quel periodo mia figlia si era
addentrata anche nel mondo delle sfilate di moda ed alcune volte aveva
chiesto all'amico Claudio di venire a presentare lui alcune di quelle
sfilate. Claudio
Lippi accettò con piacere: era rimasto un nostro carissimo amico. Ci fu
un altro suo grande successo, quando gli affidarono la conduzione di un
programma giornaliero di grande successo: "Il pranzo è servito" (1990), programma che prima era stato condotto per molto tempo dal famosissimo Corrado,
il quale, stanco di quella trasmissione, aveva affidato ben volentieri a
Claudio Lippi la conduzione della sua trasmissione. Claudio ebbe anche
lui molto succeso con "Il pranzo è servito", ma non si
sa perchè, però in Italia le trasmissioni, anche se belle, dopo un po'
vanno sostituite da altre, così Claudio Lippi rimase senza lavoro, ma
qualche tempo dopo Maurizio Costanzo decise di presentare lui stesso la trasmissione domenicale di Canale 5: "Buona Domenica" e chiamò con sè diverse persone, come ad esempio Paola Barale, e fra queste come presenza fissa ci fu anche Claudio Lippi.
Per
anni aveva fatto parte, con diverse mansioni (molto spesso stupide ed
umilianti), della trasmissione, fino a quando non fu affidata alla Perego
e gli autori pensarono di stravolgere completamente tutta la
trasmissione ed ultimamente è diventata una cosa - almeno per me -
inguardabile...
Così Claudio Lippi ha sopportato per diverse
puntate, fino a quando un giorno non ce l'ha fatta più e se ne è andato
durante la diretta TV.
Io sono convinto che abbia fatto bene a
staccarsi da quel tipo di trasmissioni che abbassano notevolmente il
livello (già basso) dei programmi domenicali.
Come segno di protesta, Lippi aveva chiesto ai telespettatori, per domenica 12 novembre, di spegnere la TV
nel pomeriggio per 5 minuti, in concomitanza proprio con quella
trasmissione. Molti giornalisti hanno commentato positivamente questo
gesto ed invitato i telespettatori ad ascoltare l'invito di Claudio
Lippi. Non
so com'è andata e sinceramente non mi interessa tanto. Per quello che
mi riguarda io non ho acceso la TV per tutta la giornata: una protesta
che sicuramente nessuno avrà notato, ma che finalmente mi ha dato modo
di fare altre cose, più utili, più divertenti. Non so bene che cosa ha
in mente ora di fare Lippi, ma io posso solo dire: bravo, Claudio!
Perogatt
Gialli Perogattiani
Se
ti piacciono i gialli, questa puntata te la gusterai in maniera
particolare. Si tratta di questo: anni fa (come? quale anno? beh... non
me lo ricordo, ma penso comunque si tratti degli anni '90; magari degli
Amici - come ad esempio... Giovanni oppure Luca Boschi - con più memoria di me, potrebbero trovare proprio quei numeri in modo da poter indicare le date esatte) il direttore del Giornalino mi aveva chiesto una serie di vignette tutte dedicate ai "gialli". Quindi, ovviamente, metto qui la serie di vignette appunto "gialle",
proprio quelle che erano state pubblicate. Come, vuoi dire che non sono
colorate solo in giallo? Beh, ovviamente avevo usato utti i colori
possibili, ma questo non toglie che l'argomento sia proprio quello:
gialli, gialli, solo gialli. Ma... c'è un indizio: queste vignette non
le avevo colorate a mano, ma con il computer, quindi non dovrebbero
essere molto vecchie... Ed ora non mi resta che augurare BUONE INDAGINI!
Perogatt
(88 Segue)
That's fumetti
In questi giorni moltissimi visitatori di questo mio PeroBlog si trovano a Lucca per visitare l'edizione del 2006 di Lucca Comics,
quindi immagino che saranno in pochi quelli che leggeranno subito
questa puntata. Beh, dato che io non ho potuto (purtroppo) partecipare a
Lucca Comics di quest'anno, ho approfittato per completare questa
puntata e metterla qui. Ma, a proposito di Lucca Comics, vorrei far
notare che in una delle prime puntate di questo mio PeroBlog (non ricordo quale, ma conviene andarla a cercare) avevo parlato appunto degli splendori di Lucca Comics
negli anni in cui veniva svolta proprio nel centro della citta' (ed
anche - per un anno o due - proprio all'interno delle storiche
mura) invece di realizzarla all'esterno delle mura. Ebbene, con
molta soddisfazione, vedo che le mie speranze si sono realizzate:
quest'anno finalmente gli organizzatori sembra che abbiano deciso di
ritornare a fare questa storica manifestazione proprio nel centro della
citta', come era ai tempi d'oro! Che qualcuno abbia letto quella
puntata? Oppure che... mi abbiano letto nel pensiero? Fatto sta che
finalmente "forse" hanno capito che la sistemazione giusta non poteva
essere che questa, quella che c'era un tempo quando Lucca Comics era
davvero molto importante. Quindi l'augurio e' che ritorni ai suoi
antichi splendori, anzi ancora di piu'. Personalmente avrei dato meno
importanza al settore "gemes", ma forse sono io ad essere "fuori dal
coro"... quindi non insisto piu' di tanto. L'importante e' che ogni
tanto gli organizzatori ragionino bene, per il bene comune: loro e
soprattutto dei visitatori che sicuramente saranno maggiori degli anni
passati. Ma, una volta terminata la manifestazione, faranno i conti e
vedremo se la mia supposizione era giusta...
Bene, ora iniziamo con l'argomento di questa puntata. Era l'anno 1998 ed al Giornalino avevano pensato di fare le cose in grande... Mi spiego meglio: dato che a San Diego, in California (Stati Uniti) tutti gli anni c'è una grande convention dei fumetti
(forse una dlelle più grandi del mondo), un gruppo di Editori italiani
ha pensato di prendere uno stand cumulativo dove presentare i principali
giornali di fumetti italiani. In questa occasione è stato stampato uno
speciale catalogo (tutto in inglese) dove ogni Editore aveva preparato
una sua presentazione. Per il Giornalino, il direttore di allora (il mitico Tommaso Mastrandrea)
aveva dato l'incarico a me di studiare qualcosa per questa occasione.
Beh, lì per lì mi ero entusiasmato, ma poi... ho visto che la cosa era
più complessa di quanto non potessi immaginare... Comunque ho preparato
una bozza da sottoporre al Direttore e gli piacque. Avevo pensato di
preparare una specie di storia del Giornalino dal 1924 al 1998
attraverso i principali personaggi della sua storia: dalla prima
copertina al primo personaggio di successo dei primi tempi: Magrin della Padella (mi sembra che era del disegnatore Attilio Mussino), poi Arturino (di Zedda), quindi il mio Brick
(un personaggio alquanto strano che avevo fatto: era una specie di
pupazzetto stilizzato, ma che girava nel mondo dei fumetti ed aveva a
che fare con i più grandi e famosi personaggi e di questi facevo una
specie di caricatura quasi veristica), quindi il Prode Orlando Lo Strambo (non ricordo chi era l'autore, ma mi sembra possa essere Gino Gavioli), poi il Commissario Spada (del grande Gianni De Luca), poi Bellocchio e Leccamuffo (disegnati da Giovanni Boselli), e poi Piccolo Dente di Lino LandolfiLandolfi e Larry Yuma (disegnato da Boscarato), e dopo è arrivato Pinky (di Mattioli: personaggio che vive alla grande tutt'ora!), poi Rosco e Sonny (purtroppo... non ricordo i nomi degli autori), quindi Spunga (il perosnaggio disegnato da me e scritto da Laura De Luca - la figlia di Gianni De Luca - ed anche da me), poi ancora Kriss Boyd (di Nevio Zeccara), e poi Micromino (di Tony Pagot), nel 1961 è arrivata Nicoletta (disegnata da Clod su testi di Lina), Poi Cocco Bill (del grande Jacovitti), Pallino (disegnato da Roberto Rinaldi, noto anche per molti disegni oper la Bonelli), Yelo III (un bel personaggio fantascientifico, purtroppo ora mi sembra sia stato soppresso; il disegnatore mi sembra che era Mario Rossi).
Insomma, avevo realizzato una cosa quasi impossibile: in poche vignette
avevo riassunato una lunga storia di uno dei più longevi e famosi
giornali italiani per ragazzi. Il tutto era presentato - ovviamente in
maniera un po'... assurda - dal mio personaggio Ispettore Perogatt
che, per l'occasione, cambiava aspetto lungo questa esposizione:
dall'inizio che era un bambino fino a quando, da adulto e con le sue
classiche basette e quattro capelli in testa..., ovviamente accompagnato
dal suo amico Gatto! Ho saputo che quel volume (intitolato "That's fumetti")
ha riscosso un notevole successo negli Stati Uniti ed anzi i diritti di
alcuni personaggi sono stati acquistati da alcuni Editori americani!
Insomma, un vero successo: una volta tanto l'Italia ha fatto vedere agli
americani che anche noi sappiamo fare i fumetti, e di qualità. Beh...
si parla del 1998: fino ad allora i fumetti in Italia erano molto più di
qualità di quelli di oggi, purtroppo... Comunque, sempre in quello
stesso anno, anche Cartoomics (la nota manifestazione
di fumetti italiana a Milano) aveva preparato un grande volume-catalogo
con moltissimo materiale che era stato usato per il catalogo negli Stati
Uniti, anzi con molte più vignette. Beh, ovviamente questo catalogo
(curato da "IF" della Epierre)
era stato realizzato tutto in italiano, così la mia storia del
Giornalino si presentava su 2 grandi tavole... Ho pensato di fare cosa
grata agli appassionati di fumetti inserendo qui alcuni disegni dei due
cataloghi: la versione in inglese e la versione in italiano.
THAT'S FUMETTI! - THAT'S IL GIORNALINO! (in inglese)
IL GIORNALINO - 1924 - 1998: THE SECRET OF ETHERNAL YOUTH
Perogatt
I commenti
a questa puntata del PeroBlog sono molto graditi, a patto che non siano
completamente Anonimi (ovviamente ciascuno può scegliersi un suo
nickname se lo preferisce, ma che sia "credibile"...) o che contengano
frasi offensive o volgari, altrimenti "rischiano" di essere soppressi.
Grazie.
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