Benvenuti nel P e r o B l o g , il Blog di CARLO PERONI "PEROGATT" - diventiamo amici? :)
fumetti, disegni animati, illustrazioni, grafica, cinema, TV, teatro, umorismo, ecc.
il tutto raccontato con inediti aneddoti su questo
magico mondo vissuti in prima persona!
Vai a visitare la... P
E R O S I T E R I A e scoprirai una ventina di link di altrettanti siti
perogattiani!
Conosci il sito... russo di Perogatt? Eccolo qua: www.perogatt.narod.ru
Nome: Perogatt
Carlo Peroni "Perogatt" - per gli amici "Pero"...
sito ufficiale: www.perogatt.com
se vuoi inviare GRATIS delle cartoline virtuali per tutti i gusti, per tutte le occasioni, vai su PEROCARDS
Ah, se hai un attimo di tempo, ti consiglio di andare a visitare anche il Perogatt-PeroBlog su BlogSspot:
PeroBlog - bis...
dove potrai trovare anche altri aneddoti, ma... con qualche differenza come ad esempio, prossimamente ci troverai anche le prime puntate del PeroBlog!
Ed ora...
scopri questo sito:
utente anonimo in IL PRIMO CALIMERO
utente anonimo in IL PRIMO CALIMERO
utente anonimo in IL PRIMO CALIMERO
utente anonimo in CHE CALDO!...
utente anonimo in IL PRIMO CALIMERO
utente anonimo in CHE CALDO!...
AFNEWS
AtComix
Banda PM
Carlo Peroni "Perogatt"
Comics Blog
Dentiblù
DIVINA FOLLIA: le poesie di Silvia Denti
Furrymania
Giovanni Beduschi
GIUSEPPE SASO: il sito
gli alieni di Moise
Goria: FOTO-BLOG
il BLOG di LINUS
il sito ufficiale di Jacovitti
Ispettore Perogatt
l'altro PeroBlog...
LAUREL e HARDY
LUCA BOSCHI BLOG
Newsletter Perogattiana
PeroCards
PEROGAMES
PEROPORTALE
PEROPOSTA
POCHESIE
Remo Fuiano
SLURPBLOG
SLURPOSTA
THE SIMPSONS
Uomo Col Megafono
VisualVision
YOU TUBE Italia
oggi
luglio 2010
maggio 2010
aprile 2010
febbraio 2010
dicembre 2009
novembre 2009
ottobre 2009
settembre 2009
agosto 2009
luglio 2009
giugno 2009
maggio 2009
aprile 2009
marzo 2009
febbraio 2009
gennaio 2009
dicembre 2008
novembre 2008
ottobre 2008
settembre 2008
agosto 2008
luglio 2008
giugno 2008
maggio 2008
aprile 2008
marzo 2008
febbraio 2008
gennaio 2008
dicembre 2007
novembre 2007
ottobre 2007
settembre 2007
agosto 2007
luglio 2007
giugno 2007
maggio 2007
aprile 2007
marzo 2007
febbraio 2007
gennaio 2007
dicembre 2006
novembre 2006
ottobre 2006
settembre 2006
agosto 2006
luglio 2006
giugno 2006
maggio 2006
aprile 2006
marzo 2006
febbraio 2006
gennaio 2006
dicembre 2005
novembre 2005
ottobre 2005
settembre 2005
agosto 2005
luglio 2005
giugno 2005
abbasso la nostalgia
abbasso milano
abruzzo una tragedia che si pote
alfredo castelli
altre lumache
amicizia
amici del vittorioso
amici unici
anche i robot hanno un cuore
ancora gianconiglio
ancora il cane dago
ancora jacovitti
ancora seconda guerra mondiale
angoletta
animali & animali
anni 90 - quando mi divertivo a
arrivano i paciocci
arrivano i putipoti
asterix
auguri fumettosi
a proposito di giornalino - come
befana degli anni 50
bocca chiusa
buona peropasqua
buone vacanze
buon ferragosto
cambio lavoro
campioni del mondo
carlo peirano
cartolina dal passato
cartoni animati
cartoomics 2007
censura
censure
cera una volta spugna
che caldo
che maroni
chicchiricchi - riso gallo
chi li ha visti
cinecitta
cirillo un clown per amico
claudio lippi
compare orso e i mostri
corriere dei piccoli
corriere dei ragazzi - corriere
craveri - bottaro
craveri ritorna
dago e dino
disegno animato
edo
ehm scusatemi
elezioni - ultimissime
fabbrica idee
fabbrica sacchi di carta
faccia da schiaffi
facebbok
fastweb ci prende in giro
ferruccio alessandri
figurine calimero
fumetti - musica - gaffe
furry - animali antropomorfi
gatti tartarughe lumache
gervasio
gervasio - hanna-barbera - nostr
gervasio antipaperone
gervasio antipaperone - 2
gervasio antipaperone 2
gialli perogattiani
gianco-gianconiglio
gianconiglio - il pianeta mortad
gianconiglio - i ianeta deiquiz
gianconiglio - ritorno a belpelo
gianconiglio - unaltra storia
gianconiglio fantascientifico
gianconiglio pubblicitario
gianconiglio storie
gianconiglio su marte
gianfranco goria
gioconda
giornaletti
grandi umoristi
grossista medicinali
guai con il telefono e con inter
guerra contro i piccioni
hanna-barbera
hanna-barbera al giornalino
harry porker
herr peronen
hum
il giornalino
il giornalino - 1948
il primo calimero
il primo gianconiglio
il ritorno di slurp
incredibile jacovitti - bis
io sono di dove mi trovo
ispettore perogatt
jacovitti - landolfi
jacovitti e i suppli
landolfi inedito
la mia prima tavola
luca boschi
luciano bottaro
manca
milano - parigi
mio padre
missione impossibile
mistero dei lampioni
mi pento
moise
mona lisa
mondo lumaca
natale anomalo
negativita - positivita
nerofumo
nerofumo - zannablu
occhio al giornalino
oche - formiche
orchestrida di gianconiglio
organizzazione - disorganizzazio
osvaldo cavandoli
osvaldo cavandoli - cava
padre pio
panini - de maria
parliamo un po di slurp
pecore nere
peroavviso
perogatt a cremona
perogatt non e stato qui
perowebconvention
personaggio senza nome
piccioni sconfitti
piero tonin e la descoverta dele
provolino
pubblicita
ritorna gianconiglio
ritorna nerofumo sul pm
ritorno del vittorioso
roma - milano
rubino
sara un caso
scoiattolo amico
seconda guerra mondiale
senza nomi
sgrilli
si parla ancora di slurp
si ricomincia
sonni e sogni
sonny
sottomarino
superstizione
teatro
tecniche disegnatori
thats fumetti
the flintstones - carlo peroni
tofano
ufficio peropostale
ufficio peropostale 2
ugo
una giornata calda e nera
uomo della notte
vacanze - mare - pietra ligure -
vacanze montagna
vaturate
video-intervista a carlo peroni
vi presento belpelo
zio boris a colori
zio boris ragazzi
visitato
2.524.865
volte
ehm... un po' meno...
ma i visitatori sono moltissimi e spero che aumentino sempre piu'!
==> Vedi in fondo a questa pagina
LA "P E R O P O S T A !"
|
Carlo Peroni Perogatt | Crea il tuo badge
__N E W S__ | |
Gadgets powered by Google |
Craveri e Bottaro?!
Questa volta, al posto dell'aneddoteria perofumettosa, faccio un annuncio rivolto a tutti gli appassionati di fumetti.
Proprio in questi giorni è uscita la ristampa del "cineromanzo" (un tempo le storie a fumetti venivano chiamate in questo modo) - in un albo di grande formato - tutto a colori - "AZ.77.913 - il biglietto della lotteria" con testo e disegni del mitico ed indimenticabile Autore Sebastiano Craveri.
Il famosissimo fumettista Luciano Bottaro ha accettato ben volentieri di realizzare appositamente la copertina di questa preziosa ristampa realizzata grazie all'intervento di Mauro Giubbolini
che ha messo a disposizione i disegni originali che aveva ereditato
assieme ai diritti di stampa di tutto il materiale realizzato in tanti
anni da da Sebastiano Craveri.
Questo albo ha una particolarità: è stato stampato in solo 500 copie numerate!
Contemporaneamente a questa ristampa della storia a colori, è uscito anche uno speciale "Alboink" (24 pagine in bianco/nero più copertina a colori) intitolato "Caporal Meo"
dove sono state raccolte alcune storie di questo ennesimo personaggio
di Craveri che era stato realizzato per uno dei settimanali del "Vittorioso".
Una
piccola annotazione: Giubbolini, per poter realizzare questi albi, ha
dovuto sostenere delle cifre notevoli, per cui mi auguro che possa
ricavare almeno una cifra in modo da riuscire a farci pari: cosi' potra'
pensare a realizzare altre preziose ristampe di fumetti del grande
Sebastano Craveri, un grande Autore italiano da molti ancora
sconosciuto. (Appena possibile, inserirò qui anche alcuni aneddoti
riguardanti proprio il grande Sebastiano Craveri. So che, proprio in questo periodo, anche l'amico Contix sta preparando una accurata scheda su questo grande Autore, praticamente il primo Autore Furry italiano. Appena il tutto sarà pronto, ne darò notizia qui.)
Chi fosse interessato a ricevere uno o tutti e due gli albi, può scrivere una e-mail a Giubbolini all'indirizzo: cgiubbo(at)tin.it
("at" = @) e riceverà tutte le informazioni al riguardo. Ma... è
necessario tener presente che l'albo a colori è stato stampato in sole 500 copie (il prezzo è senz'altro molto più basso del vero valore!), quindi conviene affrettarsi per evitare di rimanerne senza!
Perogatt
Amicizia
Ci sono spesso molte parole che pronunciamo ogni giorno senza nemmeno pensarci. Una di questa è la parola "amicizia". Con questa viene subito dopo il termine "amico" o "amica". Ma molto di rado si pensa al vero significato di queste parole.
Mi
è capitato nei giorni scorsi, in seguito alle note vicende riguardanti
quanto è successo riguardo fatti recenti riguardanti questo
mio PeroBlog, di pensare proprio all'amicizia. Per me l'amicizia è una
cosa fondamentale: non potrei farne a meno. Da quando sono nato,
praticamente ho avuto attorno a me molti amici. Con il tempo alcuni
hanno cambiato città, altri hanno cambiato lavoro, altri ancora si sono
sposati e, non ho mai capito il perchè alcuni, dopo, sono cambiati. Come
se l'amicizia possa esistere solo se non si è sposati! Questa è una
cosa che non ho mai capito, ma resta il fatto che, purtroppo, succede
abbastanza spesso proprio così. Lo vedo anche con gli amici dei miei
figli: amici, amiconi, ma poi appena sposati, l'amicizia svanisce e si
incontrano di rado oppure non si incontrano più. Che cosa accade in quei
casi? Che quella non era "vera" amicizia? Non sempre è esatto: molta gente - purtroppo - crescendo cambia carattere e di conseguenza ritengono opportuno "dimenticare"
i vecchi amici e magari crearne di nuovi. Per me le cose sono sempre
state diverse: anche quando ho cambiato lavoro, quando ho cambiato
città, quando mi sono sposato, gli amici sono rimasti comunque tali.
Magari ci si incontra meno, ci si telefona al posto di vedersi di
persona, ma si rimane comunque "amici". Come ho raccontato in
varie puntate di questo PeroBlog, avendo cambiato diverse volte città:
da Senigallia (dove avevo dovuto lasciare diversi amici e ne cito uno
per tutti: Ennio, che poi ho ritrovato a Milano da
studente universitario - eravamo assieme presso l'Istituto dei Ciechi -
vedi puntata apposita - ed incontrato di nuovo a Roma da Medico) mi sono
spostato da giovanissimo nella città vicina, Ancona (facendo lo
scenografo ed il pittore), poi qualche anno dopo, mi sono trasferito a
Milano (per alcuni anni - iniziando a lavorare seriamente nel settore
dei fumetti e della pubblicità), quindi a Roma (per una quindicina
d'anni - dove ho trovato moltissimi colleghi e tanti anche Amici
(specialmente presso il mitico settimanale "il Vittorioso"). Il grande Jacovitti (con il quale ho avuto una amicizia del tutto particolare avendo lui un carattere introverso mentre io sono un estroverso...), Giovannini, Zeccara e molti altri: colleghi ed anche amici. Amici come ad esempio l'indimenticabile Lino Landolfi,
il famoso disegnatore fumettista (purtroppo prematuramente scomparso),
poi di nuovo a Milano (qui ho trovato una miriade di Amici e per fortuna
ci incontriamo abbastanza spesso per il solo gusto di stare assieme:
sarebbe troppo lungo scrivere qui l'elenco completo.
Poer motivi di spazio, ne cito solo alcuni: il mitico Umberto Manfrin (quello di Tiramolla),
purtroppo recentemente scomparso, con il quale ci sentivamo molto
spesso e ci si confidavano i nostri pensieri, le nostre preoccupazioni,
le nostre delusioni...
Come non citare poi il saggio Luigi Bona (creatore della rivista "WOW" che per tanti anni è stata un vero punto di riferimento per tutti noi "addetti ai lavori"):
è stato lui che mi ha fornito le basi per acquistare ed usare il mio
primo computer... (e seguita a darmi dei preziosi consigli in quel
senso) e poi a sua volta amico del grande Franco Fossati - anche lui prematuramente scomparso - e Luigi si è battuto per creare uno speciale Museo con il numerosissimo materiale sui fumetti e battendosi per ottenere ed ottenendo la creazione della Fondazione Franco Fossati con una sua adeguata sede.
Devo poi assolutamente citare l'Amico Gianfranco Goria (curatore della famosa AfNews, l'Agenzia di notizie riguardanti tutto il mondo dei fumetti, disegnatore anch'egli ed amante - come me - della montagna!). Abita a Torino, ma ci sentiamo ugualmente - anche grazie alla web-cam, come se ci trovassimo a pochi centimetri di distanza!): praticamente è stato lui a "contagiarmi"
per quanto riguarda Internet... fornendomi le prime, primissime
istruzioni per riuscire a creare un sito tutto mio (chissà se ora si
sarà pentito? Grazie a lui ho creato una moltitudine di siti che hanno
"invaso" Internet...). E tuttora è sempre disposto a darmi una mano
quando ne ho bisogno, e non solo per quanto riguarda Internet, ma anche
molti consigli pratici sul nostro mondo del lavoro di fumettisti... E
che dire di Luca Boschi? Prima lo conoscevo poco, ma
piano piano comincio a scoprire diversi suoi notevoli pregi; intanto so
che è un grande appassionato di fumetti, ma anche un notevole
intenditore. Uno cosa di lui, ad esempio, non sapevo: che disegna e
disegna anche molto bene! In pratica conosce tutti e tutto sul fumetto.
Beh, prossimamente penso di parlare un po' a lungo di lui...(http://en.wikipedia.org/wiki/Luca_Boschi). Ma non mi sono dimenticato di un amico del tutto speciale: Nessim Vaturi (titolare della famosa "Borsa del Fumetto"
a Milano); con lui abbiamo avuto da tempo dei rapporti di amicizia del
tuttto particolari: Nessim e' stato sempre molto disponibile, per ogni
occasione, con lui poi, abbiamo realizzato anche numerosi "scherzi"
(vedi puntata N. 51 di questo PeroBlog). Tra l'altro, Nessim e' stato
l'unico amico a venire a trovarmi in ospedale quando, tre anni
fa, sono stato operato (gli altri mi hanno telefonato oppure sono
venuti a trovarmi a casa quando sono stato dimesso) e questo l'ho
apprezzato moltissimo, fino a communovermi. Sapevo benissimo che lui e'
sempre molto impegnato con il suo negozio e le sue molteplici attivita'
sempre nel settore dei fumetti, quindi quando l'ho visto arrivare in
ospedale, non credevo ai miei occhi. L'ho ringraziato allora e lo
ringrazio di nuovo ora!
Successivamente mi sono
trasferito in provincia di Como: anche qui ho conosciuto molti, molti
altri Amici; sono tanti, ma ne cito uno per tutti: Cesare,
un grande Amico, un grande poeta - che per mia fortuna abita a pochi
passi da casa mia - fa parte di un gruppo di poeti della provincia di
Como che si incontrano assieme tutti i venerdi sera; una volta mi hanno
invitato durante una delle loro riunioni per parlare dei fumetti.
Cesare, con sua moglie Bruna, sono veramente delle persone "uniche" ed auguro a ciascuno di trovare amici simili! (Alcune Poesie di Cesare si possono leggere sul mio sito POCHESIE). Chiedo immensamente scusa a tutti gli altri: ciascuno sa che non l'ho fatto apposta: mi manca lo spazio necessario!
In ogni città dove ho abitato ho avuto degli amici che però non hanno "sostituito"
quelli che avevo prima, si sono aggiunti ed in molti caso ho fatto in
modo che si conoscessero anche tra loro. Insomma, la cerchia di amici si
è allargata. Come dicevo prima, ovviamente i rapporti sono spesso un
po' diversi, ma ogni volta è come se ci si fosse laciati solo da pochi
giorni, anche se invece magari sono passati diversi anni. Ma con alcuni
ci si incontra ugualmente spesso, nonostante le distanze.
Per me avere degli amici è veramente avere dei "tesori".
Tra amici ci si confida, si chiedono e si danno consigli, si ride
assieme (cosa per me essenziale: per me l'amicizia è anche allegria!),
ma si medita anche assieme quando è necessario. Ci sono amici conosciuti
durante il lavoro, altri conosciuti attraverso altri amici, altri
ancora - e sono veramente tanti - che in questi ultimi anni ho
conosciuto grazie all'intervento preziosissimo di Internet. Ad esempio,
un tempo io usavo chattare con un programma chiamato ICQ
(penso che quasi tutti lo conoscono, anche se so che ultimamente è
stato un po' superato con l'intervento delle web-cam oppure con
programmi che permettono di parlarsi con il microfono. Inosmma, proprio
grazie ad Icq, molti anni fa avevo conosciuto per caso due
giovanissimi disegnatori: avevo capito che erano veramente appasionati
di fumetti e ci siamo subito capiti. Tra l'altro scopersi che uno dei due, Stefano, era stato un grande fan del mio mensile chiamato "Slurp"
(poi ho anche scoperto che una volta aveva scritto alla rivista ed io
gli avevo risposto in una maniera particolare proprio su una delle
pagine di un numero). Le nostre "chiacchierate" via chat erano
diventate un appuntamento fisso e, dopo un po' di tempo cominciarono ad
inviarmi i loro primi disegni. Io avevo cercato, nei limiti del
possibile dovuti alla distanza, di dare loro dei consigli per fare in
modo che scoprissero il più possibile alcuni "segreti" del
mestiere, davo loro dei suggerimenti ed a volte anche delle... tiratine
d'orecchie. Ma vedevo che mi ascoltavano: miglioravano in continuazione e
di volta in volta vedevo dei progressi notevoli. Un giorno ho proposto
loro di entrare a far parte del gruppo di miei amici "Esordienti"
offrendo loro (come agli altri) una pagina sul mio sito per potersi
mettere in mostra e cominciare a vedere gli effetti della "notorietà".
Ad un certo punto ci siamo incontrati in occasione di una mostra di
umorismo, almeno così mi sembra; fatto sta che da quel primo incontro,
ne sono seguiti altri, molti altri ed io e mia moglie abbiamo spesso
ospitati in casa Stefano e Barbara. Così ogni volta che venivano dalle parti di Milano, si fermavano a dormire e mangiare da noi: sono
diventati un po' come nostri figli, oltre che amici. La cosa continua
anche oggi che questi que ragazzi, ora un po' cresciuti, hanno deciso di
sposarsi (invitando me e mia moglie al loro bellissimo matrimonio, in
Toscana). Ma non sono assolutamente cambiati: sono rimasti esattamente
gli stessi. Ovviamente con qualche problema in più... con il disegno che
nel frattempo è diventato un vero e proprio lavoro che li impegna
molto. Ma ciò non toglie che ci si senta ugualmente spesso. Parlo dei
due giovani Autori che hanno scelto uno strano pseudonimo: "Dentiblù" (con
anche un loro particolare e personale sito). Ah, ovviamente,
quando hanno realizzato i loro primi lavori in maniera "professionale" (creando anche il loro personaggio di successo: "Zannablù"), li ho spostati (nel mio sito) dalla rubrica "Esordienti" a quella che ho chiamato "Friends".
Insomma c'è stato un passaggio notevole di qualità che ovviamente li
impegna sempre di più, ma ogni giorno ci sono dei miglioramenti ed io,
per ogni loro successo, ne sono veramente orgoglioso! Ah, i Dentiblù mi
hanno fatto conoscere anche dei loro amici, e fra questi specialmente Gabriele F.
(che ha fatto anche da testimone alle nozze dei due ragazzi) ed anche
con lui a mia volta sono diventato Amico io stesso (con lui poi c'è
anche il fatto che è di origini Anconetane...). Ci sentiamo spesso sia
per telefono e sia via e-mail, ma riusciamo facilmente essere sulla
stessa lunghezza d'onda.... Ma non ho dimenticato i "vecchi"
amici, anche quelli che avevo conosciuto da giovane a Senigallia: anche
se un po' raramente, ci sentiamo al telefono e, quando è possibile, ci
si incontra ed ogni volta si scopre che sembra che non sia passato il
tempo. Anche se fisicamente siamo tutti cambiati, chi - come me- ha
perso i capelli, chi ha i capelli diventati bianchi, chi è ingrassato,
chi è dimagrito, insomma l'aspetto fisico non ha nessuna importanza.
L'importante è avere ancora voglia di stare assieme, di ridere assieme,
ma senza tanti "rimpianti": io guardo poco al passato con
rimpianto, preferisco guardare al presente e pensare al futuro. Magari a
volte si fanno dei confronti, soprattutto riguardo al lavoro, come ad
esempio si osserva che un tempo i ragazzi leggevano di più di quanto non
facciano oggi, ma non ci sfugge mai la frase "quelli sì che erano bei tempi", preferiamo se mai dire "facciamo in modo che i bei tempi siano anche quelli di oggi!". Qualche anno fa, invitato a partecipare ad Acqui Terme per la VI Edizione di Acqui Comics, ho avuto modo di conoscere per caso un giovane che si è presentato come Luca.
Solo dopo ho scoperto che io non conoscevo lui, ma lui conosceva me...
essendo un mio lettore da anni. Ovviamente abbiamo avuto un notevole
scambio di corrispondenza con posta normale e via e-mail, incontrandoci
anche, quando è stato possibile. Luca (un ligure puro sangue: di Savona!) mi ha anche aiutato a creare il sito dell'Ispettore Perogatt:
per molti mesi si è dato da fare per riuscire a rintracciare tutte le
documentazioni necessarie. Insomma, abbiamo instaurato un rapporto di
amicizia, anche se riusciamo ad incontrarci molto di rado, ma ci
scambiamo le nostre gioie ed i nostri dolori... Proprio come si fa fra
veri Amici! Ultimamente (ormai si parla di qualche anno, se non sbaglio)
mi sono dedicato anche ad un mio Blog, il PeroBlog, e
qui ho avuto modo di conoscere molte altre persone, alcuni di questi che
spesso inseriscono i loro commenti su questo Blog, e fra questi ce ne
sono alcuni con i quali abbiamo cominciato anche a "chiacchierare" con
il programma MSN che ci permette di "cattare" o chiacchierare con la web-cam.
Ci sentiamo molto spesso e ci scambiamo opinioni, consigli, umori...
Insomma, con alcuni di questi, pur non essendoci mai incontrati di
persona, ritengo sia nata una vera e propria Amicizia con la speranza di
incontrarci al più presto anche di persona, ma non è importantissimo
questo: il punto è che abbiamo scoperto di avere molte cose in comune,
oltre la grande passione per i fumetti. Fra questi potrei citarne molti
ma, mi perdonino gli altri, qui nomino Contix e Remo: con
loro due anche la corrispondenza e-mail è quasi quotidiana ed a
volte... anche più volte al giorno. Insomma, anche se non ci conosciamo
di persona è come se ci conoscessimo da tempo. Ma non ci sono solo loro
due: anche altri (come ad esempio Mario (non quello dei bigliettini), AnonimousAldo, Giovanni
- ormai diventato d'autorità uno dei miei più affidabili consulenti... E
molti, molti altri) conosciuti proprio grazie a questo mio Blog e ci
scambiamo molte e-mail chiacchierando di fumetti ed anche altro: magari
potrebbe nascere anche con loro una bella amicizia. Questo è molto
bello!
Ma... come avrete notato, in questa puntata ho
usato molte volte la parola "amicizia". Però non sempre tutti gli Amici
si comportano come tali: alcuni, purtroppo, a volte "tradiscono"
ed in questi casi io ci rimango male, molto male. Per fortuna mi è
capitato solo pochissime volte, una volta a Milano con un giovane che
avevo allevato ed insegnato tutto sull'animazione e sui fumetti, ma poi
sono stato... tradito ed un'altra è successa
recentemente: una persona che stimavo moltissimo e con la quale esisteva
un lungo rapporto di amicizia durato molti anni, si è comportata miei
miei riguardi in una maniera ignobile che mi ha fatto molto male sia
psicologicamente e sia fisicamente. Lo perdono, ma non riesco e non
posso dimenticare. Forse avrei dovuto essere piu' cauto nel definire "amico" una persona che magari non lo era poi tanto, ma, mi sbaglio o Gesù aveva avuto, tra i suoi "amici", un traditore?...
Perogatt
Ufficio PeroPostale: e-mail da Contix...
Come avevo fatto nella puntata N. 71 di questa Aneddoteria Perofumettosa, anche stavolta approfitto per parlare di e-mail ricevute...
La volta scorsa avevo preso lo spunto da una "preziosa" e-mail che mi era stata inviata dall'amico Giovanni, stavolta invece approfitto di alcune e-mail che ho ricevuto in questi ultimi tempi dall'amico Contix...
Infatti Contix ogni tanto approfitta per comunicarmi anche alcune "scoperte"
che ha fatto su Internet. In una sua e-mail mi parlava di un mio
personaggio (del quale io avevo completamente dimenticato perfino
l'esistenza)...
Si chiamava "Professor Retromarcia".
Sinceramente non sono in grado di dire molto di più: so solo di averlo
fatto, diverso tempo fa, ma mi ricordo solo molto vagamente di aver
realizzato quelle tavole... Contix aveva subito riconosciuto il mio
stile e mi ha mandato un paio di tavole con quel personaggio. Quindi
approfitto per metterle qui: si tratta di una vera curiosità, penso non
solo per me ma anche per chi legge questo mio PeroBlog.
Sinceramente, come ho già detto, non ricordo quasi niente di quelle
tavole, di quel personaggio, quindi non saprei dire niente. Diciamo che
mi viene alla mente un qualcosa di molto vago... cioè mi sembra che
fossero state fatte per una rivista, forse un tentativo non riuscito.
Per il momento mi limito a mostrare queste due tavole, ovviamente
ringraziando l'amico Contix per questa sua "scoperta".
Ma Contix, con un'altra e-mail, non
si era limitato a scoprire queste tavole, aveva anche scoperto alcuni
siti Internet dove si possono vedere (anche se in maniera un po'
scadente - per ovvi motivi) molti Caroselli realizzati
negli anni '50, '60, '70 ed inoltre anche delle sigle di altre
trasmissioni pubblicitarie che la RAI aveva inserito, sempre all'epoca
di Carosello, ma in orari diversi e diverse durate; in alcuni casi si
trattava di "stacchetti", altre volte di sigle
vere e proprie. Per quello che mi riguarda, mi ricordo che io avevo
partecipato anche alla realizzazione di molte animazioni anche per
quelle piccole trasmissioni pubblicitarie. Su queste trasmissioni, i
miei ricordi sono un po' scarsi... ma mi ricordo ad esempio che per una
di queste si trattava di realizzare dei disegni animati con varie
rubrichette; quei disegni animati venivano affidati - a rotazione - a
vari animatori o vari studi televisivi. Io mi ricordo di averne fatti
diversi, ma non saprei dire quanti e per quanto tempo, so solo che ogni
volta occorreva preparare il materiale necessario per una serie di
trasmissioni di un certo periodo: all'incirca per una quindicina di
giorni o un mese per volta. Ad ogni modo in uno degli indirizzi trovati
da Contix si possono vedere quelle varie sigle, magari potrebbe darsi
che a qualcuno queste ricordino qualcosa... Per quanto riguarda i
Caroselli visibili su Internet, su un sito se ne possono vedere un bel
numero; su ciascuno vìene citato l'anno, il nome del prodotto
pubblicizzato, poi una piccola scheda con i nomi di chi vi ha preso
parte. Io vengo citato in alcuni casi, ma mi sono accorto che quelle
schede non sono esatte alla perfezione dato che probabilmente contengono
degli errori o dimenticanze di nomi. Ad esempio, in alcuni casi il mio
nome non viene citato, in altri invece viene citato il mio nome assieme a
quello di altri, mentre mi ricordo che avevo realizzato tutto io. Il
motivo penso dipenda dal fatto che chi ha preparato quelle schede si
dev'essere basato sui nomi degli animatori dipendenti delle varie Ditte
di Produzione. Ad esempio, per la Gamma Film so che in quel periodo
c'era un gruppetto di animatori interni, che risultavano a tutti gli
effetti come dipendenti, io invece ero un libero professionista esterno e
di conseguenza è probabile che non risultasse sempre il mio nome; ma
per un certo periodo ero stato un "dipendente esterno" della Gamma Film
(solo per un certo periodo) quindi potrebbe dasri che il mio nome figuri
solo nei periodi nei quali risultavo come dipendente (esterno). Ho
notato invece che in alcuni casi ci sono addirittura dei nomi "inventati":
evidentemente chi aveva fornito quei dati, in molti casi aveva dovuto
faticare non poco per tentare di ricostruirli tutti, quindi è
perdonabile qualche errore... A quei tempi la Gamma Film si trovava in
una grande costruzione chiamata allora "Cinelandia" (oggi riutilizzata - ed anche rifatta almeno in parte - da Mediaset
a Cologno Monzese, a Milano, dove esistono anche molti studi televisivi
per le trasmissioni delle reti Mediaset). Per i personaggi ed i
personaggi secondari, mi recavo nello studio del famoso disegnatore Gino Gavioli che mi preparava al momento molti "schizzi" dei personaggi. Uno di questi esempi è la serie della Recoaro con il personaggio "Capitan Trinchetto": ogni volta Gino Gavioli
mi consegnava degli schizzi (realizzati su semplici fogli di carta da
animazione, disegnati per la maggior parte dei casi in matita rossa),
schizzi che mi servivano come "traccia" per poter
rimanere nel suo stile di disegno, ma poi le animazioni erano quasi
tutte mie. Devo dire inoltre che su uno di quei siti si trovano anche
varie sigle di Carosello e vari "stacchetti":
infatti la sigla di Carosello non è rimasta la stessa intatta nel
tempo: su quel sito si possono vedere anche i vari passaggi. Una vera
manna per gli storici (ed anche per me: mi ero dimenticato quasi di
tutto e mi è tornato in mente solo dopo aver visto quei cambiamenti).
Ed
ora metto qui di seguito una parte di una e-mail che avevo ricevuto da
Contix, con alcune annotazioni ed i vari indirizzi. Chi vuole, può
andare a divertirsi a vedere come si faceva la pubblicità a quei tempi.
Per quello che mi riguarda, grazie all'amico Contix, sono riuscito a
fare un vero "viaggio nel passato"! Quindi gli dico GRAZIE!
Oltre a tante informazioni interessanti, vi sono anche i video di molti "siparietti" di Carosello, dagli anni '50 ai '70, compresi quelli animati! http://www.mondocarosello.com/index.html
In almeno un paio ho ritrovato il tuo nome fra i realizzatori:
1) http://www.mondocarosello.com/html/vecchia_romagna_1967.html
In questo di Vecchia Romagna del 1967, con il grande Gino Cervi (il famoso attore che poi, anni dopo, prese parte alla serie di film di Don Camillo nella parte di Peppone) e il personaggio di Sorbolik, a quanto pare hai usato la tecnica mista cartoni/scene dal vero, come in Roger Rabbit! Spero che ne parlerai un giorno... (Certo! ma... spero ri ricordarmelo... Nota di Perogatt)
2) http://www.mondocarosello.com/html/doria_1970.html (Biscotti Doria, 1970)
Inoltre, se vuoi trovare molti altri filmati , ti consiglio di andare in questo motore di ricerca per filmati in streaming:
http://www.youtube.com/
Vi
si trovano filmati di tutti i tipi (certo, non di alta qualità, ma come
hai detto tu stesso...bisogna accontentarsi, no? ;)). Basta che digiti
"Carosello" nella barra di ricerca e vedrai quanti filmati ci sono!
Spero che tutto ciò ti possa essere utile. Ciao! :) CONTIX
P.S.:
se t'interessa, ti segnalo che sul mio forum ieri ho inserito una
recensione di un "clone" di Roger Rabbit apparso in una serie TV della
Disney nel 1993: Bonkers.
http://www.furrymania.it/phpBB2/viewtopic.php?t=228
Che
dire di più? Contix ha descritto quasi tutto. Per il resto basta
rileggere quanto avevo scritto qui sopra, cioè sul fatto che molte
schede di quei siti non sono completamente affidabili: del resto anche
la mia memoria... a volte è un po'... inaffidabile ;)
Perogatt
NOTA:
I commenti
a questo PeroBlog sono molto graditi, a patto che non siano Anonimi o
che contengano frasi offensive o volgari, altrimenti "rischiano" di
essere soppressi. Grazie.
(85 Segue)
Il mistero dei lampioni
Ormai
non si riesce nemmeno ad immaginare una città con i lampioni spenti.
Ebbene, durante la seconda guerra mondiale, tutti i lampioni delle città
erano per la maggior parte dei casi spenti, o meglio, venivano spenti
appena suonava l'allarme, cioè quando erano stati avvistati degli aerei
in arrivo spegnevano tutti i lampioni, ed anche la gente doveva spegnere
tutte le luci di casa, per evitare di mostrare chiaramente agli aerei
in arrivo le varie parti delle città. Al giorno d'oggi sembrerebbe una
cosa sciocca, ma allora non esistevano ancora delle attrezzature
adeguate per poter far "vedere" agli aerei anche di notte.
Però, attenzione: il tema di questa puntata non sono i lampioni durante la guerra, qui si parla di quelli di oggi!
Avevo già parlato di lampioni in una puntata di questo PeroBlog (una delle prime) quando raccontavo di quando il famoso fumettista romano Ruggero Giovannini, appassionatissimo di Base-ball, mi dava (di sera) delle "lezioni"
di lancio; solo che non avendo a disposizione le palle da base-ball,
lui mi insegnava ad usare dei sassi e lanciarli contro dei lampioni di
una via (in una zona di periferia) di Roma, cercando di colpirli
esattamente. Alla fine della serata i lampioni erano tutti spenti...
Cioè... li avevamo "centrati" tutti, quindi la "lezione" aveva dovuto interrompersi. Solo che... il giorno dopo si saranno accorti che quella via era completamente al buio...
Ma, allora che c'entra il "mistero"?
C'entra, c'entra... E poi stavolta non si parla degli anni '50 o '60 e
non si parla nemmeno di Roma, si parla di oggi, dei giorni d'oggi ed in
Lombardia (tra Milano e Como).
Il mistero è semplice da descrivere, un po' più difficile riuscire a giustificare e soprattutto da capire. Si tratta di questo.
Da
molti anni io e mia moglie siamo abituati a fare una passeggiata di
sera, anzi... di notte. Quasi tutte le sere, con qualsiasi tempo, noi ci
facciamo la nostra passeggiata notturna. Il tutto incoraggiati anche
dal nostro medico che dice che non può farci che bene. Magari qualcuno
potrà chiedere: "come mai facciamo la passeggiata di notte e non di
giorno". Beh, la risposta è abbastanza semplice: durante il giorno
abbiamo molti impegni e solo la sera, anzi... la notte, riusciamo a
trovare il tempo per la passeggiata.
La "colpa" iniziale era stata del nostro cane Dago (vedi puntata sulle vacanze in montagna) che, dovendo portarlo a fare la "passeggiata" notturna, alla fine ci eravamo accorti che quella era diventata per noi una piacevole abitudine.
Così,
anche quando - purtroppo - il nostro cane, diventato molto vecchio, non
c'era più, noi abbiamo conservato l'abitudine di fare la nostra
passeggiata notturna.
Ma da qualche anno abbiamo scoperto
che abbastanza spesso, appena noi ci avvicinavamo a dei lampioni,
questi improvvisamente si spegnevano ed in poco tempo tutti i lampioni
delle vie percorse erano spenti.
All'inizio
avevamo pensato che si fosse trattato di uno strano caso, ma poi, con
il tempo, e seguitando a spegnersi i lampioni al nostro passaggio, ci
convincemmo che i "colpevoli" eravamo proprio noi! Non sapevamo
per quale motivo quel fatto succedesse, ma rimaneva il fatto che spesso
ci capitava di camminare di notte al buio. L'unica consolazione è che
poi abbiamo scoperto che, all'incirca dopo una mezz'oretta, quei
lampioni tornavano ad essere accesi.
Abbiamo provato a
parlarne con degli esperti, come ad eesempio al nostro elettricista, ma
lui era convintissimo che noi ci stavamo burlando di lui... Ne abbiamo
parlato con degli amici, ma anche questi, conoscendoci, pensavano che ci
prendevamo gioco di loro. Quindi ci siamo tenuti il "segreto": tanto nessuno ci credeva.
Avevamo anche cercato di scoprire fra di noi "chi" avesse avuto quello strano "potere", ma scoprimmo che, quando facevamo la passeggiata da soli, i lampioni non si spegnevano. Quindi decidemmo che la "colpa" era di tutti e due che, evidentemente quando eravamo assieme, ciascuno di noi faceva da "polo positivo" o "polo negativo" o qualcosa del genere... Ma rimaneva sempre il dubbio: "magari dipende da chi di noi due si trova più vicino al lampione"?
Allora non ci rimaneva che provare a fare delle prove, passando prima
uno e poi l'altro e viceversa, ma il risultato era che, comunque fosse
la disposizione, i lampioni si spegnevano!
Ormai ci
avevamo fatto l'abitudine, tanto che, nelle notti senza luna,
particolarmente buie ci portiamo dietro una torcia elettrica per poter
vedere almeno dove stiamo andando.
Ma l'anno scorso, quando ci recammo in Toscana per partecipare al matrimonio dei nostri amici "Dentiblù", ci avevano ospitato in un albergo lontano qualche centinaio di metri dalla casa dei genitori di Stefano.
Così, la prima sera lui ci venne a prendere in albergo per
accompagnarci a casa dei suoi genitori che ci avevano invitato a cena. Era
già buio e dovevamo percorrere per intero una lunga via e, mentre ci
incamminavamo, io raccontai a Stefano, ridendo, del fatto che dalle
nostre parti, quando io e mia moglie facciamo la nostra passeggiata
notturna, si spegnevano i lampioni e sarebbe stato buffo se avessimo...
fatto spegnere anche quei lampioni. Tutti e tre ci mettemmo a ridere, ma
ad un tratto un lampione, al nostro passaggio, si spense. Stefano si
mise a ridere: è stato ovviamente un caso. Di sicuro, passando accanto
agli altri lampioni, quelli sarebbero rimasti accesi! Invece... si
spense anche il secondo, poi il terzo... Stefano aveva cominciato a
smettere di ridere e cominciava ad essere un po' preoccupato. Cercava di
scherzarci su dicendoci "Mi raccomando, lasciate accesi almeno i lampioni vicino a casa dei miei genitori!"
Ma subito dopo si spensero anche altri diversi lampioni, tutti assieme.
Conclusione: arrivati davanti alla casa, tutti i lampioni della via
erano spenti. Stefano era un po' preoccupato ed anche incuriosito, noi
eravamo un po' avviliti: ci spiaceva aver combinato quel guaio...
Dopo
la cena, quando Stefano ci riaccompagnò all'albergo, tutti i lampioni
erano di nuovo accesi. Disse che sicuramente quello di prima era stato
un caso, magari proprio in corrispondenza del nostro passaggio, l'Enel
aveva tolto la corrente proprio in quella via... Ma stavolta i lampioni
rimasero "quasi" tutti accesi, se ne spegnevano molti meno, ma si
spegnevano comunque. Allora potrebbe dipendere dalla cena che avevamo
fatto? Magari qualche ingrediente che avevamo mangiato aveva diminuito
in parte i nostri "poteri"? Ormai non ci rimaneva altro che riderci su. Tanto era la stessa cosa: noi non potevamo farci niente...
Ovviamente io e mia moglie ci siamo rassegnati: il "mistero dei lampioni" per noi non è più un "mistero":
è così e basta. Ma molti amici, venuti a conoscenza del fatto, stanno
facendo delle congetture: c'è chi dice che si tratta "semplicemente" di "elettricità statica", chi invece sostiene che ci sono di mezzo gli "ufo",
chi addirittura pensa che tutto questo sia una nostra invenzione... e,
quando facciamo notare che abbiamo come testimone il fumettista Stefano Bonfanti (uno dei due Dentiblù, assieme a Barbara),
ci dicono che sicuramente si tratta di uno scherzo che abbiamo studiato
assieme per burlare tutti... Insomma, non sappiamo come cavarcela:
tanto ormai ci credono in pochi... Ah, dimenticavo, parlandone in casa,
nostro figlio Paolo aveva pensato anche lui che si trattasse - ovviamente - di "uno dei miei soliti scherzi",
quindi una sera gli abbiamo chiesto di accompagnarci ed ha constatato
anche lui che quanto raccontavamo, era vero: tutti i lampioni della
nostra zona si spegnevano al nostro passaggio! Quindi? Le ipotesi
potrebbero essere tante: se qualcuno vuole rompersi la testa e tentare
di studiare altre spiegazioni, può scriverlo nei commenti, con una
avvertenza: evitare battute ovvie poichè ormai sono state fatte quasi
tutte da noi e dai nostri amici...
Al limite, potrebbe darsi che Moise e Vivi, i due fanatici e geniali Startrekkiani, abbiano una loro soluzione ipergalattica, che magari potrebbe essere quella giusta :) Ah, dimenticavo, l'amico Moise
(del quale spesso si leggono qui molti suoi strani ed affascinanti
commenti) è un noto Umorista e lo si può trovare anche sul sito di AfNews (www.afnews.info) dove cura varie rubriche tra le quali un suo particolare ed originale Editoriale illustrato ed una rubrica di Enigmistica: l'EnigMoise... Beh, per i più curiosi, ecco qui a fianco una foto recente di Moise
che gli è stata scattata per caso mentre stava facendo la spesa presso
un superdiscount della periferia di una piccola cittadina del pianeta Klingon.
Perogatt
(84 Segue)
Mi presti un giornaletto?...
Chi, da piccolo, non si e' mai fatto prestare dei giornaletti?
Quando
ero piccolo, spesso io ed i miei amici coetanei ci incontravamo in
cortile e ci scambiavamo i giornaletti; ciascuno di noi poi si sedeva
su un gradino, su una scatola o qualcosa di simile e leggeva avidamente
il "gioiello" che aveva in quel momento. Bisognava anche
leggere in fretta perche', quando ci incontravamo per quella lettura,
eravamo un bel gruppetto e di conseguenza a volte capitava che qualcuno
che aveva gia' terminato di leggere il giornaletto che si era fatto
prestare, venisse a chiederne un altro. Quindi di solito preferivamo i
giornaletti che si leggevano piu' in fretta.
Uno di questi era "Dick Fulmine", un albo che era molto bello da leggere poiche' i disegni non erano un gran che' ma avevano il pregio di essere "appetitosi",
cioe' veniva proprio voglia di leggere per vedere come andava a finire
una storia. I giornali - o albi - che leggevamo a quell'epoca erano
per lo piu' appunto quelli di Dick Fulmine (un nostro amico aveva la collezione completa!).
Poi "Il monello",
uno strano giornaletto che aveva la caratteristica di essere solo a
due colori: nero e rosso ed inoltre aveva solo 6 pagine dato che era un
solo foglio che si piegava in tre parti; ma questo giornaletto per noi
aveva anche un grosso vantaggio: costava pochissimo...
Inoltre "Scimmiottino",
un albetto stampato in solo nero, con disegni un po' "affrettati" ma
che a noi piaceva per lo stesso motivo per cui leggevamo volentieri gli
albi di Dick Fulmine dato che si facevano leggere molto bene. I
disegni di Scimmiottino erano di G. Perego: so che un "Perego" ha illustrato molte storie di Paperino e mi piacerebbe sapere se si tratta della stessa persona; per cui se qualcuno (vedi ad esempio gli amici Giovanni o Giuseppe...) puo' darmi delle risposte su questo argomento, lo ringrazio molto.
Quindi "Argentovivo", un giornale sullo stile del Corriere dei Piccoli, ma realizzato con un altro spirito, sia come disegni e sia come testi; non era bello come il Corriere dei Piccoli, ma anche quello era molto piacevole leggerlo; a me personalmente, poi, piacevano moltissimo le tavole disegnate da un certo De Seta
- Scoprii in seguito che era anche un bravo illustratore e
cartellonista: realizzava anche molti manifesti di film, soprattutto
comici. Tra l'altro, quando vivevo a Roma, avevo conosciuto un
bravissimo disegnatore che aveva lavorato molto proprio per lo studio
De Seta. Questo amico mi disse un giorno che, vedendo i miei disegni in
studio, aveva notato che avevano il tratto come quello dei disegni di
De Seta. Per me quello fu un grosso complimento. L'Editrice di "Argentovivo" si era specializzata nell'imitare le grandi testate: "Argentovivo" appunto che, come detto si ispirava al "Corriere dei Piccoli", "La Tribuna Illustrata" che era esattamente uguale alla famosa "Domenica del Corriere", ma poi aveva anche una rivista umoristica chiamata "Il Travaso"
che era a quell'epoca in assoluto la migliore in Italia in quel
genere. Allora, contrariamente ad oggi, esistevano alcuni altri
giornali umoristici che si facevano concorrenza tra di loro.
E poi si leggeva "Il Vittorioso";
ma questo aveva un piccolo inconveniente: al contrario degli altri, le
storie erano tutte a puntate, quindi occorreva leggerle di seguito e
la cosa non era tanto facile dovendo scambiarsi i giornaletti....
C'erano poi altri giornali, come "Topolino" (però se ne trovavano pochi) e "Crick e Crock", ossia "Stanlio e Ollio"
a fumetti: con delle storie non molto comiche, pero' i personaggi ci
piacevano e leggevamo ugualmente quelle storie. Ma ogni tanto saltavano
fuori anche altri albi, come ad esempio "Mandrake" e l'"Uomo Mascherato", ma... quelli costavano troppo per le nostre tasche... quindi raramente riuscivamo a leggerne.
Ma c'era anche a quei tempi un altro giornale: "L'Avventuroso", solo che era dedicato ai nostri amici piu' grandi, con fumetti molto belli (come ad esempio il famoso Flash Gordon) quindi a noi non piaceva tanto.
I nostri genitori non erano molto soddisfatti di questi nostri incontri di "lettura dei fumetti":
avrebbero preferito che ci incontrassimo per leggere anche dei
libri... A volte ci provavamo, ma il libro, al contrario dei fumetti,
andava letto da soli e non in compagnia, occorreva goderselo in tutta
tranquillita' ed inoltre, un libro, per leggerlo tutto, ci voleva del
tempo, molto piu' tempo. Comunque ogni tanto ci scambiavamo dei libri,
ma ce ne erano pochi che ci piacessero veramente. Mi ricordo ad esempio
"I ragazzi della via Paal", un libro che andava molto
di moda a quell'epoca (realizzato poi, nel 2002 anche in film), ma
ad essere sinceri allora non ci piaceva molto poiche' parlava di
avventure di un gruppo di ragazzi che facevano una specie di guerra tra
di loro, ma avvertivamo una certa repulsione per quel tipo di storia,
senza spiegarci bene il motivo. Molto probabilmente dipendeva dal fatto
che in quegli anni la guerra, quella "vera" esisteva davvero...
Ma qualcuno probabilmente si chiedera' come mai non ho citato il "Corriere dei Piccoli"
nell'elenco dei giornaletti che ci prestavamo. Ebbene, devo dire che
il Corriere dei Piccoli era un discorso a parte dato che ciascuno di
noi lo acquistava ogni settimana e se lo teneva ben caro, di
conseguenza era un giornaletto che non si prestava: si leggeva e si
conservava: eravamo tutti super-appassionati di quel giornale e guai a
chi osava toccarlo!...
Perogatt
NOTA 1:
Per
"motivi tecnici", fino a quando il sito che ospita questo blog non
prendera' i dovuti provvedimenti, sono costretto a scrivere le vocali
accentate con un apostrofo dato che, ultimamente, quando uso quelle
vocali, queste risultano con dei simboli strani, a seconda del browser
che si usa. Quindi, sperando che provvedano al piu' presto, chiedo di
portare pazienza se a volte la lettura, con questi strani... accenti,
puo' diventare un pochino meno gradevole.
NOTA 2:
I commenti
a questo PeroBlog sono molto graditi, a patto che non siano Anonimi o
che contengano frasi offensive o volgari, altrimenti "rischiano" di
essere soppressi. Grazie.
(83 Segue)
Castellate. Ovvero: Alfredo Castelli così com'è...
Alfredo
Castelli oggi risulta una persona molto seria, impegnata e quando lo si
incontra durante le varie manifestazioni dei fumetti è quasi sempre
attorniato da giovani che gli chiedono un autografo; ma lui è quasi
sempre di poche parole: firma spesso in silenzio. Dall'aspetto
sembrerebbe un tipo burbero, uno studioso, un filosofo. Ma io lo avevo
conosciuto bene quando era giovane ed ogni volta che lo incontro ora,
con me quello sguardo serio non funziona: gli vedo, quasi nascosta,
ancora la sua grande voglia di scherzare. Io spesso gli suggerisco
che... forse sarebbe arrivato il momento di tornare a fare qualcosa
assieme, magari per una sola volta e lui mi risponde sempre che è
perfettamente d'accordo: anche lui ha voglia di tornare, almeno per una
volta a divertirsi, "come ai bei vecchi tempi"...
Quando ho incontrato la prima volta Alfredo Castelli (intorno agli ultimi anni '60 - vedi foto qui a lato: ebbene sì, allora era senza barba...), eravamo nella redazione di Diabolik,
a quell'epoca piuttosto piccola e ci si muoveva a malapena; io, come ho
già detto in un'altra puntata, frequentavo spesso la redazione di
Diabolik anche perché avevo anche iniziato a disegnare delle storie
proprio per Diabolik e Castelli era un giovane studente che frequentava
la redazione perché era (ed è) un grande appassionato di fumetti e stava
realizzando un suo fumetto: "Scheletrino", un fumettino che veniva pubblicato nelle ultime pagine di Diabolik
(purtroppo in questo momento non riesco a rintracciare l'unica copia
del libro con la raccolta delle storie di Scheletrino, quindi non sono
in grado di mostrarla. Se per caso nei prossimi giorni riuscirò a
rintracciarla, oppure qualche amico magari ne possiede una e mi spedisce
via e-mail la copertina, la metterò senz'altro qui). Andammo subito
d'accordo perché io, pur essendo anagraficamente più grande di lui,
andavo molto d'accordo con chi era un po' "pazzoide" come me
(cosa che faccio anche al giorno d'oggi: i tipi un po' "pazzoidi" sono
sempre i benvenuti nel mio studio!). Allora Castelli mi presentò il suo
amico Gomboli, Mario Gomboli (attualmente Direttore proprio di Diabolik) e successivamente mi fecero conoscere un altro loro amico, Marco Baratelli (purtroppo scomparso poco tempo dopo in un grave incidente d'auto). Castelli mi fece vedere subito alcune tavole di Scheletrino e mi chiese che cosa ne pensavo; io gli feci notare subito che... ehm... il disegno somigliava un pochino troppo a quello di Rebuffi (di "Cucciolo")
e Castelli ammise che... effettivamente aveva cercato qualcuno a cui
afferrarsi dato che lui non si sentiva un vero disegnatore, ma preferiva
scrivere. Anzi, mi propose di preparare io dei disegni di Scheletrino,
ma io rifiutai: ormai quel personaggio era nato in quel modo e non
poteva essere modificato, piuttosto gli proposi di studiare assieme
qualche altro personaggio, così poco dopo nacquero molti studi,
progetti, e fra questi l'ArciDiabolok (ispirato chiaramente e volutamente ad un film che aveva avuto molto successo in quel periodo, chiamato appunto "Arcidiavolo", mi sembra con Vittorio Gassman).
Qualche tempo dopo, assieme (io, Castelli, Baratelli e Gomboli), realizzammo la rivista "Tilt" la prima rivista satirica e demenziale italiana.
Iniziammo
così a studiare la realizzazione di quella rivista e ci incontravamo
tutte le sere nel mio studio e si proseguiva fino a notte fonda. Ma lo
scopo di quegli incontri non era solo dovuto allo studio della nuova
rivista, quello era solo "uno" scopo: principalmente ci andava di "folleggiare"
assieme e ci divertivamo veramente come matti. Si rideva, a volta anche
per delle stupidaggini, resta il fatto che stavamo bene assieme e ci
piaceva inventare qualcosa di assurdo, di impossibile... Ma intanto si
cominciava a mettere giù le basi di questa nuova rivista. Molte sere
furono occupate solo per il titolo: una volta trovato quello che
convinceva tutti, il resto sarebbe venuto da se, immaginavamo...
Finalmente qualcuno (non ricordo chi) ebbe in mente di chiamarla "Tilt". Così iniziammo subito dopo a studiare i contenuti. Sapevamo benissimo di essere molto influenzati dalla rivista americana "Mad"
e tutti noi eravamo da tempo assidui lettori e fans, ma tentavamo di
studiare qualcosa di demenziale, ma di italiano ed alla fine le idee
arrivarono e Castelli stava scarabocchiando qualcosa da molto tempo; ci
avvicinammo curiosi: pensavamo che avesse trovato delle idee fenomenali,
invece... vedemmo che aveva riempito una montagna di fogli con moltissimi suoi "scarabocchi": in effetti era nato proprio lì l'Omino Bufo, che in seguito avrebbe avuto moltissimo successo sulle pagine del Corriere dei Ragazzi. Il termine "Omino Bufo" lo aveva creato per caso Castelli per indicare che quel personaggino non aveva nome, era solo un Omino Buffo, anzi "Bufo"...
Castelli
non era un tipo molto espansivo, anzi era piuttosto chiuso ed anche un
po' timido, ma quando eravamo tutti assieme, si sfogava ed iniziava a
"folleggiare" anche lui con noi. Il più esuberante del gruppo era
senz'altro Gomboli e lui ci teneva su di morale quando scoprivamo che
stavano sorgendo i primi problemi, tipo: chi sarebbe stato l'Editore?
L'avremmo stampata e distribuita da soli? Insomma, tra una risata e
l'altra si cercava di essere anche un po' seri e di guardare le cose con
un po' di professionalità, ma subito dopo riprendevamo a scherzare. Ma chi scherzava di più, alla fine era diventato proprio Castelli!
Quando noi due assieme decidemmo di creare il personaggio "Zio Boris"
per la rivista "Horror" (che stava avendo molto successo e che aveva
raggruppato intorno a se quasi tutti i più noti Autori italiani), ci
incontravamo, sempre di sera, nel mio studio ed andavamo avanti fino a
tarda notte. In diversi siti su Internet ho trovato la definizione: "i testi di Zio Boris erano preparati da Alfredo Castelli ed i disegni erano stati realizzati da Carlo Peroni"; ebbene, non è proprio esatto: a quell'epoca noi facevamo tutto in coppia ed avevamo anche deciso la dicitura: "Zio Boris - di Castelli e Peroni"
proprio per sottolineare il fatto che molto spesso capitava che delle
strisce nascevano assieme, cioè a volte alla fine non sapevamo nemmeno
noi chi dei due aveva avuto una idea... Dicevo che, quando ci
incontravamo io e Castelli sempre nel mio studio - sempre di sera - per
studiare e realizzare le strisce di Zio Boris, io preparavo ogni volta
una montagna di fogli di carta: servivano per scrivere, schizzare,
abbozzare. Ma Castelli li usava maggiormente per farci dei disegni
"fuori dal tema", tutti folleggianti. Ad esempio, dato che a
quell'epoca, di giorno, io disegnavo Gianconiglio, Castelli si divertiva spesso a disegnare, o meglio "scarabocchiare"
delle sue versioni di Gianconiglio, tutte incredibili! Purtroppo,
durante i molti, troppi traslochi che ho fatto, quei disegni sono andati
persi assieme a molti scatoloni con dentro molte cose "preziose", tipo
molti miei primi disegni di quando ero piccolo... ed anche varie
raccolte di fumetti d'epoca! Ci piansi, ma questo non mi ridiede
indietro quanto era ormai perso (anzi... "rubato"): la ditta di
traslochi ammise il fatto e mi fece un forte sconto sulla cifra
pattuita, ma quello sconto non era una nemmeno una minima parte di
quanto mi era mancato.
Comunque molte "sceneggiature"
di Castelli per Zio Boris erano delle vere e proprie strisce! Io gli
dissi che quello era un buon sistema: anche alcuni sceneggiatori di film
avevano già adottato quel sistema, come ad esempio mi è stato detto che
lo usava spesso anche Zavattini (come ad esempio per il famoso e bellissimo film "Miracolo a Milano") ed anche Fellini si aiutava spesso con dei disegni, moltissimi disegni. Nel disegno qui a fianco, tratto da una delle famose "Strissie" dell'Omino Bufo di Castelli, si può vedere più o meno qual era il tipo di "sceneggiatura"
che realizzava Castelli. Sinceramente non so se adotta quel sistema
anche ora, ma io spero proprio di sì: quello è il suo sistema ideale!
Durante l'epoca di Horror (quando Castelli era condirettore assieme a Pier Carpi) creammo assieme anche un fumetto "grottesco":
in pratica, avevamo trovato la maniera di divertirci anche in un
ambiente che a prima vista sarebbe sembrato serissimo, invece noi
creammo un altro personaggio: L'Angelo Nero che presentava le "I racconti dell'Angelo Nero".
L'Angelo Nero (sempre con i miei disegni) presentava delle storie che
per la maggior parte erano disegnate da me, sempre in maniera
"grottesca", ma molto strana: a metà strada fra il comico ed il
veristico. Il risultato mi dissero che fu buono, cioè che ai lettori
piaceva. Il fatto è che io mi divertivo molto. Anzi... molte storie le
disegnavo "doppie": una che era quella ufficiale, cioè quella che poi
andava stampata, ed un'altra che era una versione per noi: con lo stesso
testo (a volte modificato un po'...) ma con un disegno un po' diverso.
Purtroppo... impubblicabili, almeno per quel periodo. Oggi magari
nessuno ci farebbe quasi più caso, ma lo scopo era quello di divertirci
fra di noi. Ed il risultato finale poi si vedeva: il lavoro "vero"
rispecchiava spesso quello "finto", ma solo noi della redazione lo
sapevamo... E ridevamo. Sì, ridevamo, cosa che al giorno d''oggi capita
molto di rado, anzi quasi mai: nelle redazioni c'è fin troppa serietà,
ed il risultato si vede; i fumetti sono realizzati "tecnicamente" bene,
ma se si osservano con attenzione, si scopre che sono per la maggior
parte dei casi frutto solo di "tecnica", di "mestiere".
Un vero peccato. Se i direttori dei giornali capissero che i loro
collaboratori, quando di divertono, poi rendono di più, scoprirebbero
che i risultati sarebbero enormemente superiori. Ma temo che non lo
sapranno mai. A meno che... un giorno (spero non lontano) saremo noi
collaboratori a dirigere un giornale: lo realizzeremmo sicuramente molto
bene, perché con l'allegria si possono realizzare "bene" anche dei
fumetti veristici. Questo piccolo "segreto" lo avevano scoperto al mitico "Vittorioso" dove i collaboratori si "divertivano": sia quelli di genere umoristico, ma soprattutto quelli di genere veristico. Ma quella "ricetta", chissà come mai, non viene mai usata...
Ah,
stavo quasi per dimenticarmene... Una volta, nel 1970, quando Castelli
decise di concedersi una breve vacanza e si recò a Parigi, prima di
partire mi promise di mandarmi una "bella cartolina".
Conoscendolo, sapevo già che se ne sarebbe dimenticato, quindi non ci
pensai più. Ma un giorno, nella cassetta della posta (della mia casa di
Milano) trovai una strana cartolina: era sporca, vecchia, un po'
giallina, piena di cacchine di mosche... Insomma, faceva un po'
impressione e guardai subito chi l'aveva spedita. Era proprio inviata da
Castelli, da Parigi! Quella cartolina l'ho sempre gelosamente
conservata perché era il peggio del peggio che si potesse trovare.
Castelli poi, al ritorno, mi disse che aveva girato tutta Parigi per
riuscire a trovare una cartolina veramente brutta. Aveva quasi
rinunciato all'idea quando vide esposta fuori da un negozio una
cartolina che l'aveva particolarmente colpito. Bene, la metto qui sotto:
si tratta di una cartolina dove è riprodotta una vecchia pubblicità
(all'incirca dei primi anni del 1800) di una certa Madame Peron, Depilatrice... Non faccio commenti: li ha già fatti Castelli sul retro della cartolina, accanto all'indirizzo...
Ovviamente quello "scherzo"
(molto gradito) ebbe un seguito: da quel momento, ogni volta che ci
spostavamo, ci spedivamo delle cartoline, ma sempre le più brutte
possibili dalle località nelle quali ci trovavamo. Ognuno di noi cercava
di fare del suo meglio... anzi, del suo peggio, ma il "trofeo" per la peggiore cartolina era comunque andato a quella inviata da Castelli da Parigi, quella con Madame Peron!
A Castelli piaceva spesso scherzare sul mio cognome ed una sera venne a prendermi per portarmi a trovare l'amico-sceneggiatore Silverio Pisu (nipote del famoso Raffaele Pisu, quello di "Provolino" - il famoso pupazzo del quale parlerò, se me lo ricorderò... in una delle prossime puntate). Silverio Pisu, al contrario di suo padre Mario Pisu (famoso attore cinematografico) e dello zio Raffaele (molto
noto in quegli anni come comico in TV, aveva deciso di fare prima il
doppiatore e quindi lo sceneggiatore di fumetti, firmandosi però per la
maggior parte dei casi con lo pseudonimo "DallaBarca"
(penso che prima o poi dovrò parlare un po' più anche di lui...).
Ebbene, Silverio era molto amico di Alfredo Castelli e quella sera
dovevamo incontrarci per parlare di un lavoro, ma il vero scopo per cui
Castelli voleva che ci fossi anch'io era quello di portarmi, sempre a
Milano, in Via Peroni! Infatti scopersi che Silverio Pisu abitava proprio lì, nella Via Peroni!
Si possono immaginare le risate quando vidi la targa della via e le
varie battute (che durarono anni...), sempre sul nome di quella via. Io
intanto avevo cercato e rintracciato tutte le località (numerosissime)
che si chiamavano appunto Castelli... Ed il gioco continuava all'infinito.
Qualche
anno fa, tra le tante cose, pensai di realizzare un nuovo giornale
umoristico e preparai una bozza di un ipotetico numero 1. Questo
giornale non lo realizzai, non perché me lo rifiutarono... ma perché non
avevo considerato che era in arrivo un grosso lavoro, per cui...
dovetti lasciare lì l'idea. Fra le tante cose che ci misi, c'erano -
ovviamente - anche delle satire a personaggi famosi di fumetti; il primo
di questi era il famoso "Martin Mistére" di Alfredo Castelli. Realizzai due tavole (in collaborazione con lo sceneggiatore Roberto Bargna) con un personaggio chiamato da noi "Tartin Tristére"...
Queste due tavole non sono mai state pubblicate; ne avevo parlato con
Castelli tempo fa e lui mi disse che era curioso e che avrebbe voluto
vederle. Ebbene questa è l'occasione buona: Castelli può vederle qui, in
attesa di... incontrarci di persona....
Al giorno d'oggi Alfredo Castelli si presenta in modo molto "serio", ma io so che spesso si "nasconde"
dietro quella maschera anche per non far capire che... sostanzialmente è
rimasto un po' timido e poi che non vuole che si accorgono che spesso "ride sotto i baffi"!
Solo quando ci incontriamo assieme (purtroppo molto raramente, in
occasione di qualche manifestazione sui fumetti), mi prende da parte e,
anche se per poco, Castelli ritorna ad essere il "burlone" di allora. Ma subito dopo vedo che si guarda in giro: penso che tema di essere stato visto e... scoperto!...
Facciamo spesso dei progetti e ci diamo appuntamento a "fra qualche giorno", ma quel giorno passa... Sono passati ormai alcuni anni ed ogni volta seguitiamo a dirci: "a fra qualche giorno".
Io dentro di me so che purtroppo nessuno di noi riuscirà a trovare il
tempo per tornare, almeno per un momento a folleggiare ancora, ma lo
spero proprio...
Per finire: ecco qui sotto la copertina del libro (1994) che raccoglie molte tavole di "Scheletrino" che erano state pubblicate in coda di molti numeri di Diabolik. La copertina era stata realizzata appositamente da Cavazzano.
A fianco, si può vedere una tavola tratta da questo libro, una delle
prime realizzate da Castelli. Ovviamente il Copyright è di Alfredo Castelli.
Perogatt
NOTA:
I commenti
a questo PeroBlog sono molto graditi, a patto che non siano Anonimi o
che contengano frasi offensive o volgari, altrimenti "rischiano" di
essere soppressi. Grazie.
(82 Segue)